L’avv. Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione per l’assegnazione dello Scudetto 1915 alla Lazio, è intervenuto sui 98.100 di RadioSei ai microfoni de “La Voce della Nord” per parlare della diffusione dell’hashtag #RespectLazio1915 in occasione della ricorrenza del 4 novembre:




Una parentesi sportiva sulla partita di ieri sera: è stata una grande soddisfazione, ma è dal fischio finale che mi vado chiedendo come sia stato possibile aver dovuto aspettare 30 anni per tornare a vincere a San Siro contro il Milan in campionato. Tra i vari eventi negativi, ricordo tantissimi arbitraggi discutibili susseguitisi in passato in casa dei rossoneri”.

Il 4 novembre è una data in cui si celebra la fine della Grande Guerra, la festa delle forze armate e l’unità Nazionale, ma anche la commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale, come quelli della Lazio del campionato 1915 che si sacrificarono per la Patria lasciando i campi da gioco. E’ arrivata così l’idea di diffondere sui social #RespectLazio1915, che ha dimostrato una volta di più come tutto il popolo laziale sia schierato a difesa della memoria di questi ragazzi e della causa che perora la rivendicazione dello Scudetto 1915″.




All’inizio della rivendicazione c’era un po’ di scetticismo. Poi con i documenti che abbiamo portato alla luce, anche grazie al Centro Studi Nove Gennaio Millenovecento, la situazione è diventata palese ed evidente, e ora è sotto gli occhi di tutti. I ragazzi del 1915 furono vittima di due sistemi di potere: quello compreso tra le due guerre, influenzato dal settentrionalismo che si era imposto dopo l’unità d’Italia. E quello successivo, del secondo dopoguerra, quando per decenni nessuno si è preso la briga di approfondire le mancanze e le omissioni di questa vicenda”.

Ci tengo a ringraziare Tuttosport, che con la firma di Claudio Chiarini sta seguendo costantemente, pur essendo un giornale del nord, la vicenda dello Scudetto 1915 e anche oggi è stato l’unico quotidiano presente in edicola contenente un articolo sul lancio e la condivisione dell’hashtag #RespectLazio1915″.




Questa battaglia la definirei “di nonno in nipote”, ricordo un’email di una anziana signora che mi raccontò come negli anni ’40 suo padre le parlava di come alla Lazio non fu permesso di giocarsi quello Scudetto, si tratta di una storia ormai tramandata da tre generazioni. Non vengono mai evidenziate, peraltro, le condizioni inique con le quali le finalissime Nord-Sud venivano disputate: con la Lazio che doveva affrontare la partita dopo mesi di inattività, col campionato centro-meridionale che terminava molto prima di quello del Nord e con i biancazzurri che a causa delle ristrettezze economiche erano costretti a viaggi devastanti per accedere alla sede della finalissima“.

Domani ci sarà un importante Consiglio Federale, ci sono voci che parlano di un parere che potrebbe essere imminente da parte della Commissione Storica della Figc. Ma i tempi potrebbero essere più lunghi, dipenderà da vari fattori. Il parere si aggiungerebbe alla relazione della Commissione istituita all’epoca della presidenza Tavecchio. La Commissione e la FIGC stanno lavorando però su altri due campionati, quello del 1927 che, revocato al Torino, potrebbe portare a un ex aequo tra i granata e il Bologna che all’epoca non venne considerato nonostante il secondo posto, e quello del 1925, col Genoa che lamenta irregolarità nella finale Nord contro il Bologna, il che crea però una problematica perché la vincente di quella partita poi avrebbe dovuto comunque disputare la finalissima con la vincente centro-meridionale. Potrebbe essere questo l’elemento che sta rallentando la decisione della Commissione”.






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