Quando il calendario si presentò nel suo svolgimento di ottobre in molti cerchiarono di rosso gli impegni della Lazio di Simone Inzaghi. Mettendo in conto le gare di coppa, ma prevedendo un percorso in Europa League senza intoppi,la doppia sfida spareggio contro il Celtic avrebbe compresso un calendario di A fatto di Lazio-Atalanta, Fiorentina-Lazio Lazio-Torino e Milan–Lazio. Ciclo di livello, intenso e ravvicinato.




Poi però in Europa League il ko in Romania ha complicato e di molto il percorso e reso più delicate le sfide contro gli scozzesi; il peso specifico delle sfide di serie A ha subito qualche mutazione ma senza alleggerire troppo: per un’Atalanta forza consolidatissima, la trasferta di Firenze (mai banale) si presenta complicata alla luce del risveglio di motivazione ed entusiasmo della squadra di Montella; il Torino non concede mai nulla, e gli ultimi precedenti riportano alla memoria le gare giocate da Giacomelli ed Irrati, attori non protagonisti saliti in cattedra senza valide credenziali. La Milano rossonera darà ancora meno riferimenti, dato il cambio di panchina, il saluto a Giampaolo e l’arrivo di Stefano Pioli, ex sempre molto motivato contro i biancazzurri.




Aver lasciato troppi punti per strada impone un tour de force senza soste: al netto della squalifica di Leiva, che salterà la sfida contro la Dea, le rotazioni saranno elemento imprescindibile. Se la critica ha trovato nel turnover una spiegazione ai punti non guadagnati, dall’altro canto, arrivati a questo punto, il minutaggio acquisito e le esperienze fatte dovrà alzare il livello di rendimento di titolari e seconde scelte.

Il quarto posto è lontano solo due punti ma è detenuto dal Napoli, imprevisto spiacevole per chi si è fatto sorprendere dall’allungo orobico. Cominciare proprio dall’Atalanta è condizione determinante per non perdere il controllo di una classifica deficitaria ma rimediabilissima.

Guai fare tabelle, gara per gara, racimolare punti per impedire a chi è davanti di scappare a chi vuole rientrare di inserirsi. La Lazio è lì, ma non può più stare a guardare…

(fonte: agenzia ufficiale ss lazio)






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