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L’avv. Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione per l’assegnazione dello Scudetto 1915 alla Lazio, è intervenuto sugli 88.100 di Elleradio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




C’è grande attenzione e attesa attorno alla questione dello Scudetto 1915. Questa rivendicazione ha avuto una grande presa nella tifoseria laziale, ma sento, dato che il lavoro della Commissione FIGC sta per volgere al termine, di lanciare un appello pubblico, un ultima chiamata: i quotidiani romani si schierino dalla parte della verità e della rivendicazione, è un richiamo che svolgo affinché i giornali si rivelino  super partes e diano il giusto spazio a una ricostruzione che è stata eccezionale per la quantità del lavoro svolto e per ciò che è stato rivelato”.




I nodi stanno venendo tutti al pettine, la Commissione storica nominata dal presidente Gravina esprimerà il proprio parere, quindi siamo davvero al punto di svolta dopo 4 anni di lavoro. Il mio non è un appello ai giornalisti di fede laziale che pure so vorrebbero dare il giusto spazio alla vicenda, ma soprattutto agli editori che hanno una grande responsabilità. A loro rivolgo il mio appello, i laziali non sono un mercato ridotto per l’editoria, come qualcuno erroneamente pensa, ma si sono allontanati dalla stampa proprio per linee editoriali troppo squilibrate.

Continuano le scoperte, nel frattempo: con l’avv. Pasquale Trane abbiamo dimostrato che la tesi che voleva lo Scudetto 1915 assegnato al Genoa tra il 1919 e il 1921 è un clamoroso falso storico. Rinvenendo gli annuari ufficiali della FIGC risulta che ancora nel 1927 il torneo risultava sospeso. Solo nell’edizione  successiva compare il Genoa come campione d’Italia d’ufficio. D’altronde nel 2015, quando nacque la petizione, scrissi personalmente alla FIGC e mi risposero che non c’era la delibera d’assegnazione né negli archivi federali né in quelli pubblici e nemmeno in quelli genoani. Ci chiediamo come sia stato possibile veder apparire magicamente il Genoa dell’albo d’oro, così come ci sembra inverosimile che il quotidiano “L’Italia Sportiva”, organo ufficiale della federazione, sia stato seppellito nella memoria nonostante le importanti rivelazioni e ricostruzione dei fatti che conteneva. Ora la FIGC ha in mano 1000 pagine di storia, il dossier che abbiamo prodotto, che certificano come quello che abbiamo sostenuto non è altro che la sacrosanta verità“.




In estate abbiamo scoperto anche un particolare importantissimo: le squadre del centro-sud si trovavano a perdere le finalissime anche perché non c’era par condicio temporale. Il campionato del centro-sud finiva molto prima di quello del Nord, la cui vincente si trovava ad affrontare la squadra campione centro-meridionale per il titolo nazionale dopo che quest’ultima era stata ferma per mesi. Nel 1915 sarebbe invece accaduto, per la prima volta, di vedere disputata la finalissima subito dopo la conclusione dei gironi finali nord e centro-sud, che finalmente si sarebbero conclusi contemporaneamente come mai era accaduto prima“.






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