di Fabio BELLI

5 luglio 1987, Lazio-Campobasso 1-0. La storia moderna della Lazio riparte da qui, con l’appendice del gol di Fiorini ma anche con la certezza che senza quei 40.000 cuori sugli spalti a Napoli e senza quell’acuto straordinario, la storia della Lazio sarebbe stata molto diversa, forse non ci sarebbe stato nulla di quanto visto finora.




30 anni sono passati da quel colpo di testa, quella palla che anche in quel caso non voleva entrare, quella paura che una rincorsa durata 10 mesi sarebbe stata vana. Appena prima del gol di Fabio Poli, l’attaccante del Campobasso Boito fallì una clamorosa occasione, appoggiando di testa tra le braccia di Giuliano Terraneo quando avrebbe potuto verosimilmente entrare in porta con tutto il pallone.




Ma quel giorno il tempo si fermò dopo il gol dell’ala laziale, che col mister Eugenio Fascetti ebbe un rapporto burrascoso, ma che ricordò sempre come il burbero, indomabile carattere del tecnico ebbe un ruolo fondamentale per quell’impresa, 30 anni dopo ancora viva nelle menti e nei cuori di tutti i tifosi biancazzurri.









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