di Gian Luca MIGNOGNA e Pasquale TRANE

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Come è noto il “Campionato di Prima Categoria” 1914/15 fu fortemente condizionato da eventi extracalcistici del tutto straordinari e tramandato ai posteri con numerose forzature, inesattezze ed omissioni, specialmente avuto riguardo alla relativa (presunta) assegnazione d’ufficio post-bellica ed alla definizione della fase centro-meridionale della competizione.

Il 22 Maggio 1915, infatti, l’allora Federazione Italiana Giuoco Calcio si riunì d’urgenza a seguito della “Mobilitazione Generale” indetta dal Governo Italiano: in tale circostanza, stante l’imminente entrata in guerra della nazione, il Comitato Direttivo della Federcalcio deliberò di “sospendere ogni match di campionato, dandone avviso ai clubs interessati”, il relativo comunicato fu per l’effetto reso noto il 23 Maggio 1915 e pedissequamente pubblicato sui maggiori quotidiani dell’epoca, quali, tra gli altri, “Il Messaggero” del 24 Maggio 1915 e “La Tribuna” del 25 Maggio 1915.

Il Messaggero del 24 Maggio 1915

La Tribuna del 25 Maggio 1915


PREMESSA

L’insorgenza della Prima Guerra Mondiale non permise la definizione sul campo del “Campionato di Prima Categoria 1914/15”, così come è assai verosimile che il secondo dopoguerra impose a tutta l’Italia, compresa quella calcistica, di volgere lo sguardo solo verso il futuro per risorgere dalle ceneri del duplice conflitto mondiale, distogliendolo da ogni altra questione legata ad un passato fin troppo complesso, sofferto e nebuloso.

Su tali presupposti per decenni è stata tramandata una versione assolutamente lacunosa, forzata ed artefatta del “Campionato 1914/15”, che la maggior parte della storiografia nazionale ha poi fatto propria del tutto acriticamente e senza alcun approfondimento sui resoconti dell’epoca: questa narrazione “infedele” inizialmente è stata favorita dalla scarsa diffusione di adeguati mezzi di comunicazione di massa e successivamente si è affermata grazie al mancato censimento e/o recupero integrale di tutte le fonti, ufficiali e non, disponibili presso gli archivi pubblici, universitari e sportivi.

Il procedimento di riesame del “Campionato 1914/15” pendente in FIGC dal Dicembre 2015 (attualmente indefinito), epperò, ha consentito di acquisire moltissimi documenti inediti che sono stati letteralmente riesumati dagli abissi della storia: tale documentazione è stata rinvenuta, esaminata e selezionata con assoluto rigorismo giuridico, storico e scientifico (nonostante il calcio fino agli anni ’20 del secolo scorso fosse uno sport di secondo piano), fino a poter comprovare l’effettivo stato di fatto al momento della sospensione bellica e la successiva definizione per tabulas delle competizioni.


CAMPIONATO CENTRO-MERIDIONALE 1914/15

Come riportò “Il Messaggero” del 31 Luglio 1914, le società calcistiche romane sollevarono vibranti contestazioni all’Assemblea della Federcalcio del 2 Agosto 1914, a cui si rivolsero onde protestare per “l’abbandono in cui furono lasciate le società centrali e meridionali”, ottenere che “le date dei giorni siano stabilite in modo che il campionato settentrionale e quello centrale-meridionale abbiano termine contemporaneamente” e chiedere l’approvazione di modifiche regolamentari affinché “alle semifinali e alle finali debbono essere ammesse le due prime squadre classificate”.

Il Messaggero del 31 Luglio 1914

Ciò nonostante il “Campionato di Prima Categoria” 1914/15 fu disciplinato dal “Nuovo Regolamento Ufficiale” pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914, ab initio senza assecondare le richieste preliminari delle società capitoline, laddove il combinato disposto dagli articoli 3, 8, 14 e 15 espressamente stabiliva che “Per lo svolgimento dei Campionati l’Italia è divisa in quattro Sezioni” (aree geografiche interregionali), che la squadra “Campione Centro-Meridionale” sarebbe stata sancita dalla “Finale” tra la primatista dell’Italia Centrale e la primatista dell’Italia Meridionale/Insulare e che la squadra “Campione d’Italia” sarebbe stata proclamata dalla “Finalissima Nazionale” tra la squadra “Campione Centro-Meridionale” e la squadra “Campione Settentrionale”, a sua volta individuata previe eliminatorie regionali ed interregionali e successivo girone finale tra le quattro squadre primatiste delle rispettive fasi precedenti.

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Come attestò il Bollettino Federale del 15 Novembre 1914, invero, le richieste delle società calcistiche romane furono accolte soltanto in itinere, sicché con delibera federale del 7 Novembre 1914:

  • al “Girone Finale Centrale” furono ammesse le prime due classificate del “Girone Toscano” e le prime due classificate del “Girone Laziale”, probabilmente anche per ovviare alle impreviste defezioni delle squadre marchigiane, umbre ed abruzzesi;
  • per la prima volta fu prevista la conclusione contestuale del “Campionato Settentrionale” e del “Campionato Centro-Meridionale/Insulare” e venne prefissata la data del 23 Maggio 1915 per proclamare le rispettive vincitrici, nonché finaliste nazionali designate ai sensi dell’articolo 15 del “Nuovo Regolamento Ufficiale” onde contendersi il titolo di squadra “Campione d’Italia”.

Bollettino Federale del 15 Novembre 1914

L’inizio del “Girone Finale” dell’Italia Centrale fu ufficializzato dal Comunicato della FIGC pubblicato sul “Bollettino Federale” del 30 Marzo 1915, con cui fu stabilita la decorrenza dell’11 Aprile 1915 per la disputa delle sfide all’italiana tra le quattro squadre qualificatesi dalle eliminatorie laziali e toscane e risultarono ammesse a tale fase finale del “Campionato di Prima Categoria” il Roman, la Lazio, il Pisa ed il Lucca.

Bollettino Federale del 30 Marzo 1915

La domenica precedente l’entrata in guerra dell’Italia, il 16 Maggio 1915, era in programma al campo della “Rondinella” l’ultima gara del “Girone Finale Centrale”, Lazio-Lucca, ma a causa del forfait ufficializzato dalla squadra toscana (peraltro ultima in classifica a zero punti) i biancazzurri vinsero il match per 2-0 a tavolino: la decisione del Lucca di ritirarsi dal “Campionato dell’Italia Centrale”, rinunciando a disputare gli ultimi due match contro le squadre romane, fu adottata dal “Comitato Direttivo” lucchese nella propria ultima seduta pre-bellica dell’Aprile 1915 e pubblicato nella sua versione integrale ed ufficiale da “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915.

L’Italia Sportiva del 17 Maggio 1915

Nel “Girone Finale Centrale”, la Lazio, dopo l’iniziale sconfitta subita nella partita d’andata contro il Pisa (0-4), aveva collezionato tre vittorie consecutive fondamentali contro Roman (2-1), Lucca (2-1) e Pisa (4-2), finché la penultima giornata vide in programma il derby di ritorno Lazio-Roman, ormai decisivo per la conquista del titolo di “Campione dell’Italia Centrale”, che i biancazzurri vinsero per 5-1 ed ebbe il seguente gran risalto su “L’Italia Sportiva” del 10 maggio 1915:

“L’undici che aveva perduto una prima battaglia, con la perdita del titolo di campione laziale, non volle perdere la seconda; ed oggi oramai si fregia del titolo di campione dell’Italia centrale. Domani concorrerà con buona probabilità di vittoria al titolo per tutta l’Italia peninsulare e, vincendo, noi abbiamo la certezza che oggi come oggi si ripresenta, la Lazio dimostrerà validamente il suo buon diritto all’onore di competere assieme alle più forti squadre dell’Alta Italia per il primato assoluto nel campionato”.

L’Italia Sportiva del 10 Maggio 1915

Come riportato da “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915, la Lazio si laureò ufficialmente “Campione dell’Italia Centrale”, avendo superato con successo le precedenti eliminatorie regionali, avendo concluso al primo posto il “Girone Finale Centrale” il 16 Maggio 1915 ed essendo riuscita a sopravanzare nell’ordine il Pisa, il Roman ed il Lucca.

L’Italia Sportiva del 17 Maggio 1915

A differenza di quanto avvenne nel settentrione e nel meridione, nella stagione calcistica 1914/15 il “Campionato dell’Italia Centrale” fu l’unico in cui si definirono tutte le gare in programma come da calendario, ivi compresa Pisa-Roman dell’ultima giornata (vinta dai nerazzurri 2-0 a tavolino, come riportò “L’Italia Sportiva” del 17 Maggio 1915, a seguito del forfait dei romanisti oramai demotivati dalla decisiva sconfitta nel derby), determinando secondo regolamento la seguente classifica finale:

Classifica Finale dell’Italia Centrale

La mancata iscrizione delle squadre insulari al “Campionato di Prima Categoria” 1914/15, frattanto, aveva costretto la Federcalcio ad avvalersi dell’articolo 18 del “Nuovo Regolamento Ufficiale”, pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914, che prevedeva espressamente la possibilità di “ricorrere ad opportuni abbinamenti di regioni”, con la conseguenza che il “Campionato Meridionale” assorbì formalmente il “Campionato Insulare”.

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Rispetto alle previsioni originarie, inoltre, al “Campionato Meridionale” parteciparono solamente l’Internazionale Napoli ed il Naples, ma il “Bollettino Federale” del 15 Marzo 1915 ufficializzò che nelle more tale campionato fu “sospeso” dalla “Presidenza Federale” per problemi di gestione.

Bollettino Federale del 15 Marzo 1915

Per ragioni organizzative l’Internazionale Napoli ed il Naples rinviarono più volte le loro sfide (andata e ritorno), finché il “Comitato Regionale Campano”, come riportato dal “Bollettino Federale” del 15 Aprile 1915, decise di calendarizzarne la disputa il 18 Aprile 1915 ed il 25 Aprile 1915 senza confermarne il relativo carattere nazionale, ma, anzi, espressamente declinandone la valenza per il solo “Campionato Campano” 1914/15.

Bollettino Federale del 15 Aprile 1915

Le partite del 18 Aprile 1915 e del 25 aprile 1915 (Internazionale Napoli-Naples 4-1 e Naples-Internazionale Napoli 1-1), tuttavia, furono annullate a causa dell’acclarata irregolarità di tesseramento dei giocatori Filippo Pellizzoni e Jean Steigher (schierati dell’Internazionale Napoli), come attestato dal “Bollettino Federale” del 30 Aprile 1915 con riferimento al “Campionato Partenopeo”, nonché da “L’Italia Sportiva” del 3 Maggio 1915.

Bollettino Federale del 30 Aprile 1915 (ultimo pubblicato a causa della guerra)

L’Italia Sportiva del 3 Maggio 1915

Le nuove gare furono riprogrammate dal “Comitato Regionale Campano” ed ebbero effettivamente luogo il 16 Maggio 1915 ed il 23 Maggio 1915, ma soltanto la sfida di andata in cui prevalse l’Internazionale Napoli per 3-0 ebbe i requisiti dell’omologabilità, seppur senza la sua iniziale valenza nazionale, tant’è che i quotidiani campani dell’epoca non fecero alcun rimando all’ambìto titolo di “Campione dell’Italia Centro-Meridionale” e/o alla successiva ed eventuale “Finalissima Nazionale” e “Il Mattino” del 18-19 Maggio 1915 sottolineò addirittura lo scarso interesse del pubblico nei confronti di tale match partenopeo (Cfr: ufficiosamente ed impropriamente definito – come chiaramente sarà dato evincersi dall’attenta lettura del presente elaborato – “primo match della nuova edizione dei Campionati Meridionali di foot-ball”).

Il Mattino del 18-19 Maggio 1915

Non risultano affatto condivisibili le tesi di altri storici, pertanto, secondo le quali il 23 Maggio 1915 si ridisputò con “efficacia nazionale” il match di ritorno Naples-Internazionale Napoli (vinto dal primo col risultato di 4-1), la cui valenza calcistica meramente “locale” risulta oggettivamente desumibile sulla base delle mere fonti ufficiali sopra citate.

Non v’è chi non veda, infatti, come qualsivoglia incontro disputatosi a “sospensione bellica già adottata” non possa aver avuto alcuna ufficialità ed alcuna omologazione da parte della Federcalcio del tempo, considerato, a tal riprova, che nemmeno una fonte dell’epoca fece riferimento ad un’eventuale e successiva “Finale Centro-Meridionale” e/o ad un’ipotetica e previa partita di “spareggio” tra l’Internazionale Napoli ed il Naples.

Secondo “Il Roma” del 17 Maggio 1915, che in ogni caso confermò l’annullamento di entrambe le precedenti gare partenopee, invero, già la ripetizione della sfida d’andata del 16 Maggio 1915 valse esclusivamente per il titolo di “Campione Campano” 1914/15 (nonostante l’articolo risultasse inserito nella sezione “Campionato Meridionale” del quotidiano) e comunque l’Internazionale Napoli, a causa del precedente ricorso del Naples, scese in campo essendo ancora “sub iudice” innanzi gli organi federali.

Il Roma del 17 Maggio 1915

La circostanza che l’Internazionale Napoli fosse ancora “sub iudice” al momento della ridisputa del 16 Maggio 1915, altresì, risulta pienamente suffragata da quanto normato dall’articolo 25 del “Nuovo Regolamento Ufficiale” (pubblicato sul Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914), che espressamente disciplinava il “sanzionamento della squadra” per l’ipotesi di “impiego di calciatori irregolari” nelle gare di campionato.

Bollettino Federale del 15 Ottobre 1914

Su “Il Mattino” del 24-25 Maggio 1915, inoltre, è dato chiaramente evincersi che la ripetizione del match di ritorno, Internazionale Napoli-Naples del 23 Maggio 1915, fu esclusivamente a carattere locale atteso che:

1) la FIGC aveva già disposto la sospensione bellica dei “Campionati Italiani di Prima Categoria” (come da trafiletto a latere);

2) l’Internazionale Napoli disputò la ripetizione della gara di ritorno con “solo nove uomini”;

3) tale partita fu diretta da “Attilio Bruschini del Naples Foot Ball Club” e non da un arbitro federale.

Il Mattino del 24-25 Maggio 1915

Le tesi storiografiche pretestuosamente propinate dagli oppositori all’assegnazione ex aequo dello “Scudetto 1915” a Genoa e Lazio, altresì, non risultano nemmeno adeguatamente sorrette dal c.d. “criterio territoriale”, elaborato onde legittimare la sfida tra i club partenopei del 23 Maggio 1915 in quanto non necessaria di spostamenti sul territorio nazionale, poiché laddove tale sfida avesse avuto effettiva “valenza nazionale” e tale criterio fosse stato realmente adottato dalla FIGC, allora, puranche l’ultimo incontro del “Girone Finale Settentrionale” in calendario a Milano il 23 Maggio 1915 tra l’Inter ed il Milan, per le medesime motivazioni e per il medesimo “criterio territoriale”, non sarebbe stato impedito dalla “sospensione bellica dei campionati” stabilita dal Direttorio Federale il 22 Maggio 1915.

Onde evitare futuri equivoci e/o potenziali strumentalizzazioni e/o faziose forzature, come in effetti poi avvenuto in riferimento alla valenza delle gare partenopee sopra dettagliate, occorre quivi precisare che la Federcalcio dell’epoca si era comunque premurata di emanare per tempo il seguente comunicato ufficiale, pubblicato sul “Bollettino Federale” del 15 Novembre 1914:

“Le Deliberazioni Federali hanno carattere ufficiale solamente quando vengono pubblicate sul Bollettino … Ogni altra notizia apparsa eventualmente su giornali politici o sportivi, non ha, per quanto riguarda i rapporti della Federazione colle Società Federate, nessun carattere di attendibilità, di esattezza e di ufficialità”.

Bollettino Federale del 15 Novembre 1914

Il rinvenimento de “La Gazzetta dello Sport” del 15 Marzo 1919, ex ultimis, ha posto fine alla disputa storiografica in questione, perché il quotidiano milanese trattò il tema del “Campionato 1914/15” nell’ambito di un resoconto sull’attività del calciatore napoletano Jean Steiger, in cui fu inequivocabilmente specificato che quest’ultimo con l’Internazionale Napoli partecipò e vinse il “Campionato di Prima Categoria della Regione Campania” 1914/15, con ciò confermando una volta per tutte l’avvenuto declassamento “regionale” della suddetta sfida partenopea.

La Gazzetta dello Sport del 15 Marzo 1919

Non sarebbe potuta andare diversamente, per ovvie ragioni logiche, regolamentari e sportive, in quanto con il “Campionato Insulare” assorbito dal “Campionato Meridionale”, con due sole società partenopee iscrittesi a tale fase interregionale, con la decisione della Federcalcio di sospenderne la validità nelle more organizzative, con le relative partite del 18 Aprile 1915 e del 25 Aprile 1915 annullate per irregolarità di tesseramento e con una sola gara validamente riprogrammata dal “Comitato Regionale Campano” prima della sospensione bellica, oggettivamente, l’Internazionale Napoli non avrebbe potuto che ambire al mero titolo di “Campione della Regione Campania” 1914/15, poi in effetti conferitole previo declassamento della sfida tra i suddetti club partenopei.

La Stele dedicata ai Caduti della Lazio

Ciò nonostante la Lazio non ebbe affatto modo di perorare i propri diritti sportivi sul “Campionato 1914/15” alla prima “Assemblea Generale” del dopoguerra indetta dalla FIGC il 13 Aprile 1919 (come pretestuosamente eccepito da talune avverse tesi storiografiche), sia per il gran numero di “Caduti” subìto dalla società capitolina nel corso della “Grande Guerra” (tra dirigenti, soci e tesserati), sia perché la stessa fu prevalentemente impegnata a soddisfare i bisogni primari della popolazione romana generati dal conflitto (ragion per cui fu resa “Ente Morale” con R.D. del 2 Giugno 1921, pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia” del 23 Agosto 1921), sia, infine, per lo stato in cui all’epoca versava il “Comitato Regionale Laziale” che dapprima fu rappresentato “ad interim” dall’Ing. Francesco Mauro (lombardo ed in tempi diversi presidente, dirigente ed allenatore dell’Internazionale di Milano) e poi fu sottoposto al “Commissariamento” di Don Guido Toncker (dirigente della Pro Roma, rivale dei biancazzurri).

La Gazzetta Ufficiale del 23 Agosto 1921

Lettera Conte Spetia a La Gazzetta dello Sport (tratta dal sito del Comitato Regionale Laziale)

L’esito finale del “Campionato del Centro-Sud” 1914/15 fu invece inequivocabilmente riepilogato da “L’Italia Sportiva” del 18 Giugno 1920 (Organo Ufficiale della Federcalcio dall’Ottobre 1920), che sancì nero su bianco che la Lazio fu “Campione dell’Italia Centro-Meridionale” 1914/15, specificando che “la guerra interrompeva poi ogni ulteriore attività”, nonché dalla pubblicazione “Lazio” – Organo Ufficiale della Società Podistica Lazio – del 15 Marzo 1924 che parimenti ebbe a confermare: “Nove anni or sono, alla vigilia della guerra, la Lazio perdette il Campionato regionale, ma vinse in compenso, e con una certa poderosa facilità, quello centro-meridionale. Si può fare, quest’anno, un magnifico bis”.

L’Italia Sportiva del 18 Giugno 1920

Comunicato della Figc del 10 Ottobre 1920: L’Italia Sportiva e La Gazzetta dello Sport Organi Ufficiali della Figc

Lazio – Organo Ufficiale della S. P. Lazio del 15 Marzo 1924

Conseguentemente le “conclusioni finali” cui è possibile pervenire si palesano oltremodo chiare, univoche e concordanti, come raramente accade a posteriori nelle ricostruzioni storico/sportive, anche perché supportate dal “Regolamento Ufficiale del Campionato”, avvalorate dal “Bollettino Federale” 1914/15, confermate dall’Organo della “Società Podistica Lazio” e comprovate da “La Gazzetta dello Sport” e “L’Italia Sportiva” dell’epoca che, in quanto fonti assolutamente attendibili, nell’Ottobre del 1920 divennero “Organi Ufficiali” della Federcalcio, come chiaramente è dato evincersi dal comunicato ufficiale sopra riportato, cosicché:

  1. il 16 Maggio 1915 la Lazio fu “Campione dell’Italia Centrale” 1914/15, nonché ufficialmente qualificatasi alla “Finale” dell’Italia Centro-Meridionale;
  2. il titolo di “Campione Meridionale” originariamente previsto rimase inassegnato, poiché nessuna squadra si iscrisse al “Campionato Insulare”, i primi due match tra Internazionale Napoli e Naples (uniche iscritte al “Campionato Meridionale”, poi “sospeso” il 15 Marzo 1915) furono annullati per irregolarità di tesseramento, la successiva ripetizione programmata dal “Comitato Regionale Campano” non fu ultimata prima della “sospensione bellica” e la sola sfida partenopea omologabile, quella d’andata ridisputatasi il 16 Maggio 1915, venne declassata a mera valenza regionale;
  3. nessuna squadra meridionale ebbe accesso alla “Finale Centro-Meridionale”, sicché l’Internazionale Napoli fu dichiarata “Campione della Regione Campania” 1914/15 e la Lazio fu ipso iure “Campione dell’Italia Centro-Meridionale” 1914/15, unico club legittimamente qualificatosi alla “Finalissima Nazionale” (rimasta anch’essa indisputata) e perciò indiscutibilmente meritevole dell’ex aequo tricolore per tale stagione calcistica;
  4. gli esiti sopra dettagliati del “Campionato Centro-Meridionale” 1914/15 furono confermati finanche da Antonio Ghirelli e Giorgio Tosatti, i quali, rispettivamente su “La Grande Storia del Calcio Italiano” del 1964 ed “Il Grande Calcio” del 1988, scrissero entrambi che solo la “Prima Guerra Mondiale” impedì alla Lazio di competere nella “Finalissima Nazionale” per provare a conquistare sul campo lo “Scudetto 1915”.

La Grande Storia del Calcio Italiano del 1964

Il Grande Calcio del 1988

Per ragioni di correttezza e completezza storico/espositiva occorre quivi precisare che, in tali opere, sia Antonio Ghirelli che Giorgio Tosatti si uniformarono alla storiografia calcistica prevalente, secondo la quale il titolo nazionale sarebbe stato successivamente assegnato d’ufficio al Genoa (primatista del Girone Finale Settentrionale al momento della sospensione bellica del 23 Maggio 1915), anche se poi la presunta delibera di attribuzione postuma, invero, si è rivelata assolutamente inesistente su tutte le fonti ufficiali dell’epoca.

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