Ugo Russo, storico cronista di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:
“La Lazio ha vinto contro la squadra che è stata per tutta la stagione ha giocato il miglior calcio in Italia. Questo impreziosisce una Coppa Italia che dà lustro a una stagione che guardando il piazzamento in campionato sarebbe deficitaria. La Lazio ha saputo aggiustarla meritando in pieno la vittoria in finale di Coppa Italia. Ieri la partita col Bologna è stata divertente, nel secondo tempo sono saltate tutte le marcature dopo una prima frazione giocata bene tatticamente. Va ricordato che il gol di Orsolini era assolutamente da annullare. Correa ha dimostrato negli ultimi due mesi di essere un giocatore in grande crescita, mentre Immobile ha avuto una stagione travagliata: ma è proprio su di lui che va riformata la squadra del futuro, resta uno degli attaccanti migliori in assoluto del campionato italiano e deve ritornare quello dello scorso anno.”
“Gli scenari che si aprano ora riguardano Simone Inzaghi, che probabilmente non ha parlato alla stampa prima e dopo il match del Bologna per non rispondere a domande sul futuro. Inzaghi ha cominciato ad allenare dagli Allievi con la Lazio, probabilmente c’è dispiacere a pensare di non essere più il tecnico della Lazio. Chissà che Simone Inzaghi non debba essere destinato al Milan, spiazzando chi possa essere il nuovo tecnico della Juventus.”
“Bisognerà capire se Inzaghi porterebbe o meno qualche suo fedelissimo in questa nuova avventura. A parte Pep Guardiola non so quale allenatore possa essere all’altezza della Juventus, dopo cinque Scudetti consecutivi in Italia è impossibile fare meglio di Allegri, che pure aveva un’ampia schiera di detrattori a Torino. Quello che si imputava ad Allegri era che la Juventus non aveva un gioco, da questo punto di vista la squadra quest’anno ha brillato meno tra tutti gli 8 Scudetti vinti. Inzaghi potrebbe essere visto in prospettiva futura, come progetto di due-tre anni partendo comunque da una base di giocatori molto forti, essendo poi uno che sa far ben giocare le squadre e motivarle.”