Claudio Lotito è intervenuto ieri durante l’Assemblea delle Leghe Europee che si è svolta a Madrid: di seguito le dichiarazioni del presidente della S.S. Lazio.




“Qui si contrappongono due filosofie: una dettata esclusivamente dal business ed una che invece inquadra il calcio nella sua totalità, ovvero nella rappresentanza dei territori e nella responsabilità sociale che questo sport assume. Dobbiamo contrapporre gli interessi economici ai messaggi chiari che vanno rivolti a molte persone, in particolare ai giovani. Il calcio comporta tutta una serie di componenti che devono essere parte attiva di quella che sarà la strategia del calcio internazionale, perché altrimenti si corre il rischio di arrecare soltanto danni ad una serie di componenti, su tutti i tifosi. Noi non dobbiamo togliere l’aspetto sentimentale di questo sport, anche se alcuni territori non hanno rappresentanza in questo sport. La Lazio ha vinto diverse competizioni e trofei ed io cerco di trasmettere determinati atteggiamenti. I calciatori non debbono essere legati solo ad una logica tipica mercenaria legata ai ricavi. Il calcio ha responsabilità fondamentali. Qui finora ho sentito parlare solo di numeri.




La rappresentanza è un principio fondante. Le Società sono parte attiva del sistema, investono denaro, organizzazione e passione e hanno il diritto di decidere cosa accadrà nel calcio nei prossimi vent’anni; non possono subire delle decisioni che vengono assunte all’interno di un sistema in cui ci sono solo una ventina di persone a decidere il futuro economico del calcio. Prima, però, bisogna salvaguardare il sistema, perché noi facciamo parte di un contesto globale che deve essere messo nelle condizioni di essere autosufficiente, autoconsistente e portatore di fattori fondamentali a livello sociale. Molte persone rinunciano all’acquisto di un paio di scarpe per sé o per i propri figli pur di assistere ad una partita di calcio ed a queste persone non possiamo togliere il sogno di vedere domani la propria squadra competere contro un avversario di primo livello, come accaduto spesso anche a me, arrivando a vincere contro squadre blasonate. Il denaro non è il solo elemento per raggiungere determinati obiettivi; anche la capacità organizzativa e la possibilità di creare un coinvolgimento con i tifosi poi generano un successo.




Dobbiamo, qui ed oggi, creare una cabina di regia in tutte le componenti in cui ogni squadra viene rappresentata da chi ha titolo, non in modo fittizio. Questa riunione è fondamentale per far capire a ciascuno di voi che è importante essere presenti nelle strutture: le decisioni debbono essere assunte in modo concertato, perché in caso contrario si andrebbe ad incidere non solo sulla strategia delle Società, ma anche su tanti altri aspetti. La solidarietà deve essere data in modo funzionale alla crescita del sistema per far sì che aumentino gli investimenti.

Oggi noi dobbiamo necessariamente prendere coscienza del nostro ruolo e rivendicarlo ed utilizzarlo per proiettare il calcio nel futuro, nelle scelte strategiche e funzionali per far sì che si creino equilibri in cui tutte le componenti vengano esaudite nelle loro necessità.

Il mio non è un problema personale, ma strategico. Dobbiamo partire dai campionati nazionali: è una follia pensare di poter togliere a quest’ultimi la possibilità di disputarsi il sabato o la domenica. Dobbiamo metterci attorno al tavolo con la UEFA con pari dignità, perché i voi si contano e non si pesano, così da stabilire il da farsi del calcio europeo per i prossimi vent’anni”.

(fonte: sslazio.it)






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