Il Direttore della Comunicazione della Lazio Stefano De Martino è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Ecco le sue parole:

“La Lazio deve avere la meglio due o tre volte sul campo, altrimenti la vittoria non ce la concedono. Questo dev’essere il motivo per serrare le fila ulteriormente: l’ho sempre detto, ma questo aspetto ancora non è radicato tra i tifosi laziali. Non lo chiedo agli addetti ai lavori che, in alcune circostanze, lasciano intendere l’impossibilità di intervenire a causa di alcune storture. Mi sono arrivati tantissimi messaggi sulla telecronaca della RAI e sul commento in studio effettuato da tale azienda: ieri stavo vedendo un’intervista di un noto giornalista nella quale si parlava della sua fede calcistica per l’inter e raccontò che, quando arrivò nella redazione, su 20 persone 19 erano romaniste.

Questo è un dato significativo e lo conosco da anni avendo frequentato tante redazioni nella mia lunga carriera: conosco come sono popolate, questa è Roma. Ci sono anche alcune problematiche legate alla Società per la sua voglia di uscire da certe logiche che il presidente ha sempre combattuto, per questo motivo a volte le telecronache sono di un certo tipo ed è per questo motivo che vengono spesso riproposti diversi replay di determinati episodi. Dobbiamo far vedere di essere più forti e più uniti: solo il tifoso può dare qualcosa in più, non mi aspetto questo da un certo tipo di giornalismo che non mi è piaciuto, ad esempio, in RAI. Dobbiamo pensarci noi, gli strumenti di comunicazione della Lazio sono nati per questo. Dobbiamo mandare un messaggio senza crepe partendo, dunque, dal nostro ambiente. La mia esultanza nella gara di ieri? Cerchiamo di dare un’immagine di questo Club senza mai cadere in determinati atteggiamenti, abbiamo fatto della lazialità un nostro modus operandi anche a livello dirigenziale. Ieri in tribuna ci hanno detto ogni cosa. Abbiamo mantenuto concentrazione e lucidità nonostante un rigore ingiusto concesso all’Inter: nello spogliatoio e sul pullman la gioia per la vittoria è degenerata con il gruppo. Inzaghi quando viene allontanato dalla partita lo porto io in tribuna, ma ieri non l’ho fatto perché in quel momento siamo rimasti nel nostro settore e non potevamo scendere considerando i tempi necessari. Inzaghi non ci ha voluto raggiungere, ma sul rigore di Leiva ci è corso incontro e ci ha abbracciati fortemente. Con Inzaghi c’è un rapporto che va oltre il ruolo e nello staff c’è grande amicizia tra tutti noi.

Quando sei con Inzaghi senti la sua lazialità e questo sentimento vanno al di là della sfera professionale. La Lazio è costretta a vincere due volte per portare a casa un risultato positivo, per altre squadre è sicuramente più facile. Noi affrontiamo sempre delle salite, dobbiamo continuare a farlo insieme anche se questa realtà condiziona l’intero ambiente. Nel calcio per cambiare determinati sistemi servono anche diversi anni. Nonostante le differenze di fatturato, la Lazio è ancora in corsa per i primi quattro posti della classifica insieme ad altri Club che vantano storia e buone disponibilità economiche. Il Club continua ad operare con la speranza di poter crescere in determinati aspetti per poter diventare una compagine da Champions League: la squadra ha dimostrato di poter mettere alle corde una formazione come la Juventus in un match che non aveva avuto storia. Lo stesso discorso si è ripetuto ieri contro l’Inter con un’altra squadra che ci antecede in classifica. Ieri a Milano c’era un clima ostile, ma la Lazio ha dimostrato di poter lottare con una realtà simile. Dobbiamo continuare a ostacolare gli avversari con la nostra passione e con il tifo che contraddistingue i tifosi laziali di pari passo con la crescita societaria. Vogliamo giocarcela con tutti ed affrontare ogni formazione a viso aperto. Ieri la Lazio ha avuto più occasioni da gol dell’Inter: i nostri hanno giocato meglio ed hanno meritato di portare a casa il confronto. La Prima Squadra della Capitale, inoltre, è riuscita ad avere la meglio sui nerazzurri ai calci di rigore, nonostante dall’altra parte ci fosse uno dei portieri più forti al mondo. Il merito va anche al nostro portiere Thomas Strakosha ed al suo preparatore Adalberto Grigioni che ha saputo dare ottimi consigli all’albanese prima della lotteria dei penalty. Anche quando la Lazio vinceva in Europa non ricordo grandi titoli sul giornale per questa squadra: ricordo che dopo aver vinto il secondo Scudetto, nel secondo giorno dopo il tricolore c’era la Roma in prima pagina. Il bacino d’utenza può incidere su questo aspetto e, in tal senso, vengono svolte anche delle indagini. La Lazio ha sempre avuto questo problema e per risolverlo dobbiamo partire da noi: la Curva Nord è sempre presente, in qualsiasi condizione, ma negli altri settori dello Stadio spesso potremmo essere più presenti. Servono anche queste componenti per essere competitivi per la Champions League.

Sono arrivato nel 2008 ed ancora non c’era una radio ufficiale, una televisione ufficiale. Prima di noi altre Società aprirono dei canali ufficiali fortificandosi in determinate piattaforme. Noi abbiamo iniziato un percorso sviluppando anche un’agenzia stampa che fornisce solo notizie vere e certificate dal club. La nostra volontà è quella di crescere nei numeri degli abbonamenti allo stadio o al canale televisivo. Ogni componente sbaglia, ma per crescere insieme bisogna crescere anche sui numeri per poter competere con altre realtà. Il canale tematico in alta definizione? Si tratta di un investimento importante, la volontà c’è e stiamo lavorando in tal senso, ma per portarlo a compimento servono degli sviluppi anche. Nella prossima stagione ci sarà un cambio radicale sulla diretta quotidiana con delle finestre inedite attraverso investimenti importanti.

La strada è sempre in salita, ma la Lazio come le sue avversarie lotterà fino alla fine per un posto nella massima competizione europea. Il campionato è molto combattuto, ma noi dovremo lottare fino alla fine per poter avere la meglio. Anche ieri la compagine di Inzaghi ha messo in mostra un ottimo gioco sotto il punto di vista qualitativo.

Il Direttore Sportivo Igli Tare aveva messo in chiaro la politica del Club. Disse che, di concerto con l’allenatore, avrebbe sfoltito la rosa per accontentare anche i giocatori che avevano trovato più difficoltà. Era necessario vendere per dare luce a calciatori come Correa, Durmisi e Berisha. Romulo ha esperienza ed è già pronto perché conosce il campionato italiano: l’infortunio di Marusic ha spinto il Club ad intervenire sulla corsia di destra. Alla Lazio serviva un profilo simile. Il lavoro che ha svolto la RAI ieri sera non mi è piaciuto affatto e lo abbiamo fatto presente a chi di dovere: mi auguro che in futuro si possa avere un commento più professionale, più lucido e più trasversale. Questo aspetto è stato sottolineato in maniera molto forte. Voglio ringraziare i tifosi che ieri erano presenti a Milano ed a tutti coloro che sono stati vicini alla squadra anche da casa”.

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