Xavier Jacobelli, direttore di Tuttosport, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Credo che quella che abbiamo visto in azione all’Olimpico sia stata la Juve più brutta della stagione per merito della Lazio più bella, che ha interpretato al meglio il copione tattico. La Lazio deve uscire fuori confortata da questo confronto, pur nell’amarezza del risultato: se la società intervenisse nell’ultimo giorno di mercato per rinforzare la rosa offrirebbe una carta in più a Simone Inzaghi, che pur potendo contare su un undici di assoluto valore, ha visto la partita ribaltarsi per i cambi operati da Allegri, grazie all’ampia scelta su cui la Juventus può contare.




Ho apprezzato molto le parole di ieri di Marco Parolo, che ha affermato che quando si ha voglia di giocare a calcio si può fare anche il portiere. Si è adattato benissimo a destra, ma ribadisco che occorre un rinforzo, soprattutto in attacco perché Immobile si ritrova da solo e a febbraio ci sarà anche l’Europa League da affrontare. Credo che comunque la Lazio debba sentirsi più che mai in lotta per la Champions League, la qualità della squadra è indubbia.

L’operazione Caceres è stata accelerata dalla volontà di Benatia di lasciare il club per accettare l’allettante offerta qatariota. La Juventus ha voluto puntare così su un veterano, in grado di conoscere l’ambiente ed essere un’alternativa anche alla luce dell’infortunio di Bonucci che sembra più serio del previsto. Caceres conosce perfettamente la Juventus, l’ambiente e gli schemi di Allegri e credo abbia accettato assolutamente di buon grado l’evenienza del ritorno a Torino.




La classifica è corta e le pretendenti al quarto posto sono tante: l’Atalanta è alla terza stagione di Gasperini a Bergamo, quarto e settimo in due anni, con una brillante campagna europea alle spalle, e anche quest’anno solo i calci di rigore hanno negato la fase a gironi. Dopo le difficoltà iniziali l’Atalanta è stata capace di risollevarsi perché la rosa è stata costruita per essere competitiva su tre fronti, con due valori aggiunti. Uno è l’allenatore, che nonostante le partenze ha sempre trovato le contromisure, e l’altro è la società perché anche l’operazione-stadio è determinante per dimostrare la capacità di programmazione del club.

Per l’Inter il rischio di essere risucchiata nella bagarre per il quarto posto è assolutamente concreto. Il Toro ha onorato al meglio il centesimo compleanno di Valentino Mazzola, e quando il Toro fa il Toro è in grado di battere qualsiasi avversario. L’Inter dovrebbe dare maggiore continuità a Lautaro Martinez e ci sono due questioni di mercato da risolvere: il rinnovo di Icardi e il caso Perisic, quest’ultima destinata probabilmente a risolversi con la partenza del croato verso l’Arsenal, magari in prestito.

Ci sono stati importanti ritorni sul mercato, da Muriel alla Fiorentina fino a Gabbiadini alla Sampdoria e Kucka al Parma. L’affare Perisic potrebbe essere il botto finale di mercato, e se l’Arsenal rivedesse le sue richieste si potrebbe anticipare anche l’arrivo di Ramsey, che ha già firmato per la Juve dal luglio prossimo. E poi c’è il Milan, che credo ricaverà grosse soddisfazioni da Piatek.






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