Sul Corriere dello Sport in edicola mercoledì 2 gennaio 2019: “Arbitri e VAR, il Comitato Consumatori Lazio fa ripartire l’azione di protesta”.

Si legge nell’articolo a firma di Fabrizio Patania: “Il caso Irrati, la direzione discussa di Lazio-Torino, la reazione dei dirigenti e del mondo biancoceleste. C’è lo stato di allerta. E’ bastata una partita per evocare i fantasmi del passato e ripiombare nei soliti sospetti, accompagnati dall’uso difforme e poco comprensibile del VAR. Nella passata stagione si era costituito il Comitato dei Consumatori della Lazio (abbonati all’Olimpico o alle altre piattaforme televisive) con l’idea di portare avanti un’azione legale. Vennero raccolte le firme prima di inviare un’istanza di diffida sui tavoli dell’Aia e della Federcalcio, l’avvocato Mignogna e i suoi collaboratori si fermarono dopo aver portato avanti per l’intero inverno le procedure formali e dato risalto mediaticamente alle adesioni dei tifosi.

I punti cardine evocati dal CCL sono la certezza delle regole, l’uniformità di giudizio (durante Lazio-Torino non si è percepita) e soprattutto la trasparenza della cabina di regia VAR. Come e perché si valutano o meno certe immagini realtive agli episodi dubbi in campo. In ballo, in linea teorica, ci può essere sempre il ricorso all’Antitrust perché si danneggiano i consumatori, ma ci si può arrivare soltanto attraverso una pronuncia del Tribunale e dopo aver raccolto il mandato a procedere firmato dagli aderenti al Comitato.






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