Renzo Garlaschelli è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:




Qualcosa nella Lazio nelle ultime due partite s’è mosso, ma manca ancora la brillantezza dell’anno scorso, lo si è visto sin dall’inizio dell’anno. Contro Cagliari e Bologna i segnali sono un’altra cosa, giocando così si può rincorrere grandi traguardi. Non dimentichiamo che la Lazio si è qualificata in Europa League con due turni d’anticipo ed è al quarto posto in classifica, pur senza destare la grande impressione dello scorso anno.




Nelle ultime due partite Luis Alberto ha lanciato segnali importanti, Milinkovic-Savic un po’ meno ma è in netta crescita. La ricetta è sempre la stessa, se hai buoni giocatori alla fine vinci, i giocatori di talento non possono essere lasciati in panchina. Poi dipende dalla struttura della rosa, una squadra come la Juventus ha una panchina così lunga che può avere a disposizione mille soluzioni, la Lazio non ha questa varietà ma comunque ha qualità in abbondanza da mettere in campo.

Io sono convinto che i valori alla fine emergeranno nel quadro generale della Serie A, anche se in questo momento ci sono molte squadre che hanno perso vari punti strada facendo. Senza togliere nulla ad outsider come Torino e Sampdoria, Milan e Roma restano le squadre che hanno qualcosa in più e possono insidiare il quarto posto in maniera più credibile.




Immobile è stato il grande protagonista del 2018 della Lazio, nel bene o nel male è sempre lì. Il giocatore dell’anno in Serie A secondo me è Manduzkic per l’importanza strategica che ricopre nella Juventus: paradossalmente a me non piace molto ma è un giocatore fondamentale per il lavoro che svolge. Nel futuro vedo Zaniolo bene, anche se è presto per dare un giudizio completo, anche se mi aspetto di più anche da Correa nella Lazio, per i mezzi che ha.



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