Massimo Maestrelli è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, il giorno successivo al 42esimo anniversario della scomparsa del padre Tommaso, tecnico scudettato della Lazio del 1974:




Sono sorpreso dall’affetto che i tifosi laziali riversano sempre sulla figura di mio padre. Sono passati 42 anni ma penso che poche figure siano state ricordate nel tempo sono la sua, sono contentissimo che la memoria di babbo sia portata avanti in questo modo, ha messo d’accordo tutti senza distinzione di fede. Maradona aveva il talento per giocare a pallone, lui aveva un talento umano per la comunicazione e il rapporto con le persone: lui considerava tutti allo stesso livello, andò a cena con Agnelli e Montezemolo accompagnato da Renato Ziaco e mi raccontarono che fu una serata come se fosse venuto a cena un amico qualsiasi.




Nella Lazio di oggi a me piace Simone Inzaghi, perché credo che abbia dimostrato di avere delle qualità che altri non hanno: mancano però giocatori che facevano la differenza come Milinkovic-Savic e Luis Alberto, ma si sente anche la mancanza di uno come Felipe Anderson che spesso spaccava le partite da solo e come De Vrij che era determinante per questa squadra. L’abbiamo visto ieri con Immobile, sono i campioni che fanno la differenza.

Penso che le squadre abbiano preso le misure alla Lazio, Inzaghi ha fatto delle cose meravigliose ma sono state prese le giuste contromisure: spero che il cambio passo arrivi quando i giocatori migliori entreranno in forma, senza dimenticare che nelle ultime partite l’assenza di Leiva ha confermato quanto sia determinante il brasiliano. Siamo comunque a un punto dal quarto posto, non credo che la Lazio sia partita con l’obiettivo di vincere lo Scudetto. Ci sono comunque anche tante squadre alle spalle che si sono organizzate, mi piace molto il Sassuolo di De Zerbi e la Lazio dovrà confrontarsi con realtà competitive.




Credo che nel calcio italiano sia determinante il ruolo del VAR. Gli errori si possono commettere ma credo che chi non fa non sbaglia, sono convinto che sia uno strumento in grado di prevenire tanti errori che facevano giustamente discutere.

Correa credo sia un grande giocatore: il gol ieri nasce da una sua invenzione, come accaduto anche in occasioni passate come a Udine: è un investimento che secondo me porterà grandi risultati, di sicuro in questo momento non ci si può permettere di non farlo giocare. Ha qualità diverse rispetto a Felipe Anderson e Keita, devastanti nelle accelerazioni, ma oggi come oggi forma una coppia eccezionale con Immobile.






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