L’avvocato Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione per l’assegnazione dello Scudetto 1915 alla Lazio in ex aequo con il Genoa, è intervenuto sugli 98.100 di RadioSei nella trasmissione “Lazio di Sera” condotta da Gian Luca La Penna:

Sono fiducioso sull’esito finale della rivendicazione perché sotto il profilo legale tutto ciò che abbiamo provato è incontestabile e inoppugnabile, con tesi condivise dagli stessi esperti nominati dalla FIGC. Sulla tempistica resta l’incertezza, è vero che si è arrivati finalmente all’elezione del presidente federale con il conseguente insediamento del consiglio, manca però ancora il Comitato di Presidenza: è importante che tutta la macchina sia ripartita e si completi il percorso che è stato intrapreso. Ho ascoltato le parole di Gravina che ha affermato come massimo entro dicembre ogni carica istituzionale sarà a posto. Bisognerà fare costantemente attenzione al sito della FIGC, per capire cosa sarà inserito all’ordine del giorno e cosa no nei prossimi Consigli Federali.

Per me era importante mettere un paletto in questi giorni, per cui ho presentato un’altra istanza in FIGC: mi sembrava opportuno, dopo questo lungo periodo in cui c’è stata una continua vacanza di cariche, verificare che il fascicolo fosse integro e al suo posto. Dall’ufficio legale della FIGC mi è stato confermato che il fascicolo è lì, integro e pronto per essere esaminato: certo questo fascicolo ora dovrà passare all’ufficio di presidenza e starà anche a noi come ambiente laziale spingere affinché questo avvenga nel più breve tempo possibile. Questa rivendicazione a volte è stata un po’ osteggiata da alcune componenti della politica sportiva, ma i diritti della Lazio sono sacrosanti e non possono essere messi in discussione.

Dopo l’elezione di Gravina sembrerebbe si siano aggiunte alcune istanze di altre squadre, quali Udinese, Genoa, Torino, Spezia, in cui pare si parli di altri titoli che potrebbero essere ridiscussi: a me preme specificare come lo Scudetto del 1915 della Lazio rappresenti un caso unico a livello mondiale, con un campionato sospeso a causa della Grande Guerra e per il quale il nostro lavoro ha riportato alla luce fatti nascosti per oltre un secolo dalla storiografia ufficiale. Le altre possibili rivendicazioni riguardano invece fatti di campo o ad esso strettamente connessi, ovviamente mi scoccia quando vengono messe sullo stesso piano di quelle della Lazio perché oggettivamente non lo sono.

Sin dall’inizio la Lazio come società mi è sempre stata grata per quello che facevo, chiarendomi che non poteva direttamente prendere posizione perché si sarebbe palesato un evidente conflitto d’interesse a livello istituzionale. Devo ringraziarla però, perché mi ha sempre permesso di portare avanti un contenzioso che non riguarda la mia sfera giuridica patrimoniale ma riguarda la sfera giuridica di una società che, per quanto sia la mia squadra del cuore, giuridicamente è ovviamente un altro soggetto. Potevano anche fermarmi, non l’hanno fatto e io ringrazio la Lazio e il presidente Lotito che ha creduto in questa iniziativa senza poterla perorare direttamente ma lasciandomi fare, un qualcosa che ho sempre considerato come un gesto di stima, affetto e gratitudine di cui vado fiero.

Sono convinto che Gravina debba riaprire il cassetto in cui giace la rivendicazione, anche perché al momento del suo insediamento ha specificato di voler risolvere questioni pendenti da molti anni e in questo ci ho visto anche un riferimento allo Scudetto 1915. Certo che con l’avvocato Trane e l’equipe che segue il caso teniamo anche aperta la possibilità di poterci rivolgere alla giustizia ordinaria, anche se questo significherebbe uscire dall’alveo naturale della questione che è all’interno della FIGC. Noi vogliamo continuare ad avere ancora fiducia nelle istituzioni, anche se mi sono reso conto che ci sono state anche frange ostili, magari per motivi di basso campanilismo.

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