di Fabio BELLI

Un punto è sempre un punto, come la metti la metti, e anche l’Europa è sempre l’Europa: pesa nella testa e nelle gambe, tra chi sbuca dalle pozzanghere genovesi e chi invece affoga nella fosse dei Leoni bergamasca. Di fronte al palleggio neroverde, la Lazio mastica amaro solo per le occasioni mancate e un palo di Immobile che grida vendetta. Ma la quinta in classifica è un bel vedere, e averne ricacciato indietro l’assalto è comunque un buon segnale di solidità. Avanti con convinzione, bene anche non essersi fatti infilare nel finale che De Zerbi aspettava e che mai si è materializzato: fossimo diventati più furbi?

FORMAZIONI – Inzaghi recupera Lucas Leiva e Luis Alberto, restano in panchina Cataldi e Correa. In difesa torna Luiz Felipe al posto di Wallace. Nel Sassuolo c’è Sensi a centrocampo, fresco di convocazione in Nazionale, in attacco Adjapong accompagna Berardi e Kevin Prince Boateng.

BOTTA E RISPOSTA, POI PALO IMMOBILE – Il match inizia a ritmi alti. Dopo 5′ Sensi ha la palla buona in area, e calcia sul secondo palo mancando il bersaglio d’un soffio. Al 7′ è la Lazio però a passare in vantaggio: Immobile pesca in area Luis Alberto, grande stop dello spagnolo e conclusione sulla quale Ferrari salva sulla linea, ma da due passi c’è il tap-in vincente di Parolo, al terzo gol consecutivo tra campionato ed Europa League, che sblocca il risultato. Il Sassuolo però non si perde d’animo, fa girare bene il pallone e al quarto d’ora perviene al pari con un gran colpo di testa di Ferrari, che brucia Lulic sullo scatto sfruttando un cross di Lirola. Il Sassuolo se la cava meglio nel fraseggio, la Lazio nei break e nelle accelerazioni. Vengono ammoniti Duncan e Radu, poi Luis Alberto: la grande occasione la Lazio l’ha però al 29′, con Luis Alberto che pesca sulla destra Immobile, splendida conclusione del centravanti che coglie un clamoroso palo a Consigli battuto. Il primo tempo si chiude di fatto su una conclusione di Milinkovic-Savic che, un po’ ostacolato da Luis Alberto, non riesce a indirizzare il pallone in porta.

A UN TUCU DALLA VITTORIA – Il secondo tempo vede la Lazio un po’ stanca ma comunque sul pezzo: il leit motiv della partita è sempre quello, gran fraseggio del Sassuolo ma Lazio capace di piazzare gran break negli affondi, quando c’è la forza per ripartire con rapidità. Sensi è una rivelazione a centrocampo, ma Parolo giganteggia. Inzaghi inserisce Correa per un Luis Alberto che ha regalato quantomeno segnali di ripresa, ma il Tucu sbaglia prima a tu per tu con Consigli (fermato per un fuorigioco che forse sarebbe stato rivisto al VAR in caso di gol), e poi ha la grande occasione al 92′ al termine di una serpentina personale chiusa con un tiro alto. Sarebbe stato il gol della giornata in un momento in cui i cambi (Berisha e Lukaku nella Lazio, Babacar nel Sassuolo) non avevano portato la scossa sperata dai due allenatori. La Lazio rischia pochissimo, e quando lo fa è perché Strakosha nei rinvii si dimostra sempre più creativo del necessario. Si chiude con un buon punto in quello che era di fatto uno scontro d’alta classifica, aver avuto più di un’occasione per fare bottino pieno è comunque un segnale incoraggiante per il futuro.

IL TABELLINO

SASSUOLO-LAZIO 1-1

Marcatori: 8′ Parolo (L), 15′ Ferrari (S)

SASSUOLO (3-5-2): Consigli; Marlon, Magnani, Ferrari; Lirola, Duncan, Locatelli, Sensi (68′ Djuricic), Adjapong (81′ Rogerio); Berardi, Boateng (85′ Babacar). A disp.: Pegolo, Dell’Orco, Lemos, Peluso, Di Francesco, Magnanelli, Trotta, Brignola, Matri. All.: Roberto De Zerbi.

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Patric, Parolo, Leiva (78′ Berisha), Milinkovic, Lulic (72′ Lukaku); Luis Alberto (56′ Correa); Immobile. A disp.: Proto, Bastos, Wallace, Durmisi, Marusic, Cataldi, Murgia, Badelj, Rossi All.: Simone Inzaghi.

Arbitro: Gianpaolo Calvarese (sez. Teramo)

Assistenti: Paganessi – De Meo

IV uomo: Serra. VAR: Pairetto. AVAR: Meli

NOTE. Ammoniti: 23′ Duncan (S), 28′ Radu (L), 41′ Luis Alberto (L), 51′ Adjapong (S), 54′ Luiz Felipe (L), 71′ Marlon (S), 76′ Locatelli (S). Recupero: 3′ st.

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