di Fabio BELLI

Volevo dirti tante cose ma non so da dove iniziare: intanto vinciamo, risponde Inzaghi che stavolta privilegia i pragmatismo agli svolazzi. Tre punti d’oro è una definizione abusata, anche perché negli ultimi minuti il mister se avesse ingoiato un pezzo di carbone avrebbe espulso un diamante: tensione agonistica, sia chiaro, perché stavolta la Lazio sciupona dell’ultima settimana lascia spazio a quella concreta vista ad Empoli (a parte gli ultimi 30”…) e Udine: battere una squadra forte e lanciata, in forma, in un momento di quasi-crisi è la quasi-certezza che gli ingranaggi ci sono ancora tutti, basta farli girare al momento giusto.




FORMAZIONI – Inzaghi riparte da alcune certezze, come il centrocampo a 5 titolare che resta quello di sempre. In difesa c’è Wallace e non Luiz Felipe, con quest’ultimo sempre in campo dopo l’infortunio e che poteva rischiare un sovraccarico. In attacco, due punte con Caicedo e Immobile, Luis Alberto resta in panchina. Nella Fiorentina problema fisico per Mirallas, nel tridente c’è Pjaca, a centrocampo Gerson viene preferito ad Edimilson.




SAN CIRO – Pronti via e subito una frustata di Parolo mette i brividi alla Fiorentina, che risponde con una discesa di Gerson bravo a pescare Pjaca in area di rigore, sul tiro del croato la deviazione di Wallace è provvidenziale. Ci prova ancora Parolo dalla distanza, poi Lafont dice due volte di no a Caicedo, ma l’ecuadoregno era stato sempre pescato in fuorigioco. La partita si accende nella fase centrale del primo tempo, Lulic è il primo ammonito, poi Wallace di fatto serve Simeone a tu per tu con Strakosha, che riesce a metterci una pezza. Poi un’uscita a valanga di Lafont su Lucas Leiva fa reclamare l’espulsione nel portiere viola, ma Orsato giudica in vantaggio l’intervento dell’estremo difensore. La partita si sblocca al 37′: su cross da calcio d’angolo, sponda aerea di Radu sul secondo palo, irrompe Immobile in spaccata che non lascia scampo a Lafont: gran gol e sospiro di sollievo per una Lazio che ha comunque meritato il vantaggio all’intervallo.




DIFESA D’ACCIAIO – La ripresa è difficile, anche perché col passare dei minuti pesano sulle gambe le fatiche di Francoforte, mentre la Fiorentina non aveva giocato in settimana. Inzaghi inserisce progressivamente Correa per Caicedo (uscito tra applausi scroscianti), Luiz Felipe per un Wallace in confusione e Berisha, utile nel finale col suo dinamismo per un Immobile generosissimo. La Fiorentina non crea però occasioni clamorose, Strakosha è attento su Biraghi e nel finale Sottil, appena entrato, arriva alla conclusione murata in maniera provvidenziale da Radu, col pallone che avrebbe potuto creare grossi grattacapi a Strakosha. La Lazio dalla sua sale sempre bene con Correa, che sempre nelle battute conclusive con una grande giocata protegge il pallone e chiama Lafont alla grande deviazione in angolo. La Lazio ritrova però la solidità che era mandata nel derby e a Francoforte, risalendo di morale e di classifica con la quinta vittoria in otto partite di campionato.




IL TABELLINO

LAZIO-FIORENTINA 1-0

Marcatore: 37′ Immobile (L)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace (57′ Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic, Lulic; Immobile (85′ Berisha), Caicedo (53′ Correa). A disp.: Proto, Guerrieri, Bastos, Caceres, Patric, Cataldi, Badelj, Murgia, Berisha, Luis Alberto. All.: Inzaghi.

FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Pezzella, Hugo, Biraghi; Benassi (46′ Fernandes), Veretout, Gerson (64′ Eysseric); Chiesa, Simeone, Pjaca (80′ Sottil). A disp.: Dragowski, Ghidotti, Diks, Ceccherini, Laurini, Hancko, Norgaard, Dabo, Vlahovic. All.: Pioli.

NOTE. Ammonito: 26′ Lulic (L), 34′ Caicedo (L), 35′ Piaca (F), 45’+2′ Gerson (F), 52′ Marusic (L), 69′ Correa (L), 70′ Hugo (F), 82′ Strakosha (L) Recupero: 3′ pt.

Arbitro: Daniele Orsato (sez. Schio)

Ass.: Costanzo – Prenna IV uomo: Abbattista VAR: Guida AVAR: Vuoto






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