di Fabio BELLI

Giocata male, persa peggio. La chance derby sfuma per una Lazio che, nonostante un buon approccio, si ritrova a sciogliersi progressivamente, come sotto il calore dell’Olimpico che caccia via l’autunno e riporta i bruciori del solleone che aveva messo sul vassoio le sconfitte contro Napoli e Juventus. Gli episodi fanno felice Di Francesco, ma è impossibile non constatare come al momento sbagliato, la Lazio abbia fatto sistematicamente la cosa sbagliata. Le lezioni sono utili, ma vanno anche imparate, prima o poi.




FORMAZIONI – Vecchia guardia mia, vecchia guardia in fiore: Inzaghi non rischia, fedele comunque al turn over vincente di Udine, e mette le chiavi della squadra in mano a Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Unica novità, vista la conferma di Luiz Felipe, l’inserimento di Caceres al posto di Wallace. Di Francesco conferma la svolta difensivista, N’Zonzi e De Rossi coprono bene ma c’è soprattutto Florenzi a fare da scudiero a Pastore, bravo a svariare sul fronte offensivo fino all’infortunio.




DISASTRO ALLO SCADERE – Il primo tempo inizia a buoni ritmi, Luiz Felipe deve subito chiudere su El Shaarawy, ma la Lazio vive il suo miglior momento della partita proprio a inizio gara. Immobile sembra trovare l’angolo giusto per il tiro, ma la schiena di Santon evita guai alla Roma. Poi Marusic beffa Kolarov e serve Luis Alberto, che si addormenta invece di calciare da ottima posizione. Si ribalta il fronte e Strakosha è attento a dire due volte di no, prima a Dzeko e poi a Pastore. Out al 36′ proprio l’argentino per infortunio, il solito problema al polpaccio che spiana però la vittoria alla Roma perché entra un Lorenzo Pellegrini che sarà mattatore della partita. E che al 45′ mette il suo sigillo nel modo più amaro per la Lazio: lancio dalle retrovie, Dzeko anticipa Acerbi di testa, Luiz Felipe frana su Strakosha e Caceres non riesce a rinviare. Per il neo entrato, è un gioco da ragazzi appoggiarla addirittura di tacco, un marchio di fabbrica della Roma 2018/19.




IMMOBILE ILLUDE, FAZIO CHIUDE – Inzaghi prova a scuotere la Lazio, dopo 8′ l’inconsistente Luis Alberto e un Parolo poco in partita lasciano spazio a Correa e Badelj. E’ un altra Roma però rispetto al timido inizio di primo tempo. Al 22′ però Fazio ricambia il favore difensivo, incespicando per due volte sul pallone: Immobile irrompe come un falco e piazza il diagonale alle spalle di Olsen. La Lazio a questo punto, conscia della sue difficoltà, dovrebbe congelare la partita, invece si squaglia definitivamente. Entrata scriteriata di Badelj sul solito Pellegrini, Kolarov dal limite è una sentenza. La Lazio la finisce qui, altro che reazione: al 41′ su punizione di Pellegrini, perfettamente calibrata, Fazio irrompe di testa e si fa perdonare l’erroraccio precedente. 3-1 e Lazio alle prese coi soliti fantasmi: ma è un derby che, al di là del suo epilogo, andava giocato diversamente.




IL TABELLINO

ROMA-LAZIO 3-1

Marcatori: 45′ Lo. Pellegrini (R), 67′ Immobile (L), 71′ Kolarov (R), 86′ Fazio (R)

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Kolarov; Nzonzi, De Rossi (74′ Cristante); Florenzi (82′ Juan Jesus), Pastore (36′ Lo. Pellegrini), El Shaarawy; Dzeko. A disp.: Mirante, Fuzato, Karsdorp, Lu. Pellegrini, Coric, Zaniolo, Under, Kluivert, Schick. All.: Di Francesco.

LAZIO (3-5-1-1): Strakosha; Caceres, Acerbi, Luiz Felipe; Marusic, Parolo (53′ Badelj), Leiva, Milinkovic, Lulic (81′ Caicedo); Luis Alberto (53′ Correa); Immobile. A disp.: Proto, Bastos, Wallace, Basta, Patric, Murgia, Cataldi, Durmisi, Berisha. All.: Inzaghi.

Arbitro: Rocchi (sez. Firenze)

NOTE. Recuperi: 3′ pt; 4′ st. Ammoniti: 62′ Dzeko (R), 66′ Lo. Pellegrini (R)

Assistenti: Di Liberatore e Tonolini
. IV uomo: Maresca
. V.A.R.: Irrati
. A.V.A.R.: Vivenzi






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