di Gian Luca MIGNOGNA

Impossibile negarlo, tra Buffon e la tifoseria laziale c’è sempre stato un rapporto speciale. Un legame tutto paricolare, le cui origini risalgono a tantissimi anni fa. Più esattamente all’ultima di campionato della stagione 1998/99, nella quale il Milan soffió ai biancazzurri uno scudetto strameritato sul campo, ma che alcuni arbitraggi a dir poco discutibili consegnarono invece ai rossoneri.

Era il 23 maggio 1999, in programma c’era Lazio-Parma e il portierone nazionale all’epoca giocava proprio con i ducali. Lo Stadio Olimpico era esaurito in ogni ordine di posto, ma in pochi osavano sperare in un controsorpasso tricolore. Come da previsioni la Lazio battè il Parma 2-1, ma il Milan superò il Perugia a domicilio con lo stesso punteggio. Scudetto sfumato per un punto e 70000 laziali in lacrime. Negli ultimi minuti del match capitolino Buffon fissava continuamente il tabellone, allargava mestamente le braccia e quasi fosse un tifoso laziale scuoteva la testa per dissentire dall’epilogo scandaloso di quel campionato.

A fine partita Buffon fu intervistato da tutti i media e coraggiosamente dichiarò: «Durante l’incontro, guardavo gli spalti e vedevo lo sguardo tirato dei tifosi, percepivo la tensione e la rabbia per uno scudetto atteso da una vita, strameritato ma che stava volando via in modo incredibile e ingiusto per quello che si era visto durante tutto il campionato. E mi sono immedesimato in quella gente».

Fu quel giorno che scoccò una scintilla mai tradita, che nel corso degli anni è sempre rimasta reciprocamente accesa. Al di là della maglia, a prescindere dal campanilismo e oltre ogni obbiettivo sportivo. Il 3 luglio 2001 Buffon poi passò alla Juventus, ma da quel 23 maggio sino ad oggi, prima di ogni sfida con la Lazio, scambi di saluti e gesti di affetto con la Curva Nord si sono sempre fedelmente ripetuti.

Questione di feeling. Affinità di valori e quel suo modo di essere un po’ “irriducibile” in campo e nella vita sono stati un collante indissolubile.  Sabato 14 ottobre 2017 l’ultimo emblematico episodio, sicuramente da tramandare ai posteri con orgoglio. La Lazio sbanca Torino, ma Buffon corre comunque ad abbracciare idealmente i 1500 tifosi laziali presenti allo “Stadium” juventino. Il lascito? Una sua maglia, con una scritta contenente una dedica molto emblematica: «Ai tifosi laziali amici di una carriera e spero anche dopo. Con affetto Gigi Buffon».

Di sabato in sabato, proprio ieri Buffon ha disputato la sua ultima partita in Serie A, festeggiando insieme ai suoi tifosi il 34° scudetto della Juventus. Dopo tanti successi in maglia biancinera, ora Gigi si appresta a concludere la sua gloriosa carriera in Francia, alla corte del Paris Saint Germain.

Gli spalti torinesi gli hanno riservato un calorosissimo e commovente tributo, i media nazionali e non quasi non hanno parlato di altro, ma in qualche modo l’addio alla Serie A del portierone nazionale lascia un vuoto anche nei cuori dei tifosi della prima squadra della capitale.

Ave Buffon, Gens Latialis te salutat…

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