di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Fiorentina-Lazio, posticipo serale della 33°giornata di Serie A. Sugli scudi tutta la compagine biancazzurra ma Luis Alberto e Felipe Anderson strappano applausi. Inzaghilandia continua a emozionare.

Strakosha 6.5: nulla può sul gol di Veretout, un calcio di punizione forte e preciso sul palo della barriera. Spiazzato dal rigore di Veretout. Sulla tripletta del francese nulla può. Nel finale stringi i denti per problemi muscolari e chiude due-tre cross insidiosi.

Luiz Felipe 6.5: al 30’ causa il calcio di rigore per il 2-0 di Veretout. Un intervento che sembra prima sul pallone piuttosto che sul giocatore viola. Per il resto se la cava molto bene nel contenere Chiesa. Nella ripresa viene saltato di netto da Veretout in occasione del 3-2 viola.

De Vrij 6: difficile giudicare dopo 24’ di gioco. Va vicino al pareggio pochi minuti dopo il vantaggio viola con una zampata in area piccola sventata da Pezzella. Sul gol non si capisce dove fosse lui e l’intera difesa laziale (dal 24’st Felipe Anderson 8: si rende subito pericoloso al 25’ con un’azione defilata sulla destra ma la difesa viola chiude all’ultimo Immobile. È sempre il più dinamico in campo. Nella ripresa sale di tono nonostante le difficoltà in campo e sigla la rete del 3-3 con un tiro dal limite)

Caceres 7: primo gol con la maglia biancazzurra. Gol importantissimo a pareggiare i conti poco prima dell’intervallo. Uno stacco imperioso di terzo tempo con un’incornata centrale ma potente a piegare le mani di un incerto Dragowski.

Marusic 8: alterna cose belle a cose meno belle. Non copre come deve in fase difensiva ma dice la sua quando spinge fino a ridosso dell’area. Qualche segnale positivo per ritrovare il vero Adam. Molto meglio nella ripresa quando propizia i gol di Anderson e L. Alberto con due assist. Molto bello il cross per lo spagnolo, forte e teso a premiare l’inserimento del compagno.

Murgia 6: sciocco ed ingenuo. È pur vero che la sua espulsione era molto generosa, ma è caduto nella trappola di Chiesa che pareggia i conti nelle espulsioni. Chiesa fa di tutto per trovare un pseudo contatto (ma pare che sia proprio il fiorentino a spingere il laziale) e Damato ci casca con tutte le scarpe

Leiva 7: partita perfetta per sacrificio e intensità. Quando il risultato sembrava compromesso era come al solito uno dei migliori in campo. Corsa a tutto campo, palloni recuperati in ogni zona e pericoli non indifferenti in area viola. Clamoroso il calcio di rigore non concesso per un doppio intervento sul brasiliano. Al 54’ perde una palla sciocca e avvia l’azione ubriacante di Veretout per il gol del 3-2.

Milinkovic 6.5: non ancora al top della condizione ma Inzaghi continua a metterlo dal 1’ per la sua importante fisicità lì davanti. Nel primo tempo gioca meglio rispetto a una ripresa poco lucida con troppi palloni persi. La sua classe è indiscussa ma è lontano ancora dalla condizione ottimale. Lotta e fa a sportellate rendendosi comunque utile ai suoi compagni.

Lukaku 7: la condizione fisica è nettamente migliorata rispetto alle ultime uscite. Crea qualche apprensione sulla sinistra ma Jordan può dare di più. Può e deve tornare a essere quel giocatore devastante, una freccia rossa. Nella ripresa dà segnali molto positivi nelle accellerate.

Luis Alberto 9.5: lo spagnolo è quello che mette sempre più apprensione. Si accende nel finale con un gol e un assist che rimettono la Lazio sui giusti binari. Il gol è un vero capolavoro su punizione, una pennellata delle sue all’incrocio dei pali per riaprire una partita maledetta. Al 45’ suo il calcio d’angolo per l’incornata vincente di Caceres. Se Lupo Alberto si accende tutta la Lazio gira. Nella ripresa continua a dettare legge con uno strapotere imbarazzante. Il 4 gol laziale è un vero capolavoro. Semplicemente immenso.

Immobile 7: bravissimo al 7’ a causare l’espulsione di Sportiello. Un pressing efficace a indurre Biraghi e Sportiello una frittata con l’estremo difensore viola costretto alla parata fuori d’area. Partita di tanto sacrificio per Ciro che nel secondo tempo era riuscito pure a procurarsi un calcio di rigore annullato poi dal VAR per fuorigioco (dal 86’ st Caicedo s.v)

 

All. Inzaghi 9: capolavoro tattico dei suoi ragazzi che vincono contro tutto e tutti. Una partita leggendaria, dalle mille emozioni. Tre punti fondamentali in una trasferta complicatissima. Espulso per proteste sul mancato rigore su Leiva. Oggi la sua squadra ha incarnato al massimo il suo carattere. Poteva essere discussa il cambio quasi istantaneo De Vrij – Anderson, ma è stata una chiave di lettura fondamentale. Come a Udine ha messo in campo tutti i suoi quattro tenori mandando un messaggio forte a tutta la Serie A.

 

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