di Giorgio BICOCCHI

Cosa ha portato oltre mille Laziali a sacrificare una buona parte della loro domenica pomeriggio per spingersi sotto le vetrate della FIGC, in via Allegri? Semplice: l’amore per la Lazio e la voglia di ribellarsi ad ogni forma di sopraffazione e di iniquità. Insomma, oltre a sventolare – come sempre facciamo – le nostre bandiere – avevamo una grande sete di giustizia.




Perché, vedete, non è soltanto una Var usata ad uso e consumo delle nostre rivali per i primi posti della classifica a farci arrabbiare. Non sono soltanto arbitraggi sconcertanti, dall’autunno in avanti, a dispetto di ciò che, ad esempio, accade in Europa, con direttori di gara che neppure si notano tanto dirigono in punta di piedi, senza personalismi e, soprattutto, errori macroscopici.




E’ la mancanza di rispetto a farci inquietare, immalinconire: aggiungete voi uno o più verbi della stessa stregua. Ecco, considerateci allora assetati di giustizia. Perché in questi giorni di lotta contro continui soprusi in campo, nessuno può dimenticare la battaglia dell’avv. Mignogna per l’assegnazione ex aequo dello scudetto del ’15. Una storia che va avanti ormai da tre anni e che, nonostante un autorevole parere espresso da eminenti saggi (selezionati dalla stessa Figc…) fatica ad arrivare all’epilogo. Che, inoppugnabili documenti alla mano, altro non dovrebbe portare che alla logica assegnazione ex aequo a Genoa e Lazio di quel tricolore.




La Figc, la nuova Figc che ha scardinato la vecchia, dovrebbe lavorare su riforme e su un sistema nuovo per governare il calcio? Bene, assieme all’Aia ottimizzi allora il protocollo del Var per la Lazio (già, per noi se ne usa un altro, come malinconicamente abbiamo appurato…) e, soprattutto, metta la parola fine alla vicenda dello scudetto del ’15. Assegnandolo al 50% a quella Lazio che sacrificò il pallone per andare in guerra, impugnando il moschetto, privata della possibilità di sfidare il Genoa in finale.

Sarebbe il modo più bello e più auspicabile per salutare la nuova Figc. Quella che, domenica scorsa, da oltre mille Laziali, è stata sferzata civilmente a dimostrarsi migliore.






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