La Curva Nord chiama, il popolo laziale risponde. Sono stati oltre un migliaio i tifosi laziali che hanno partecipato al sit-in di protesta sotto la sede della Federcalcio a Via Allegri. Troppo forte il dissenso verso le arbitrarie decisioni arbitrali che stanno frenando la corsa della Lazio di Simone Inzaghi verso la qualificazione Champions.

Emblematico lo striscione esposto dagli Irriducibili nel corso della manifestazione: “Eccoci siamo qua, come 18 anni fa… rispetto o guerra”. Dopo l’elencazione degli innumerevoli torti subiti quest’anno, sono partiti cori assordanti contro la Lega ed il suo Commissario Giovanni Malagò. La Curva Nord ha poi richiamato il popolo laziale all’unione: “Dobbiamo alzare la voce per farci rispettare. La Lazio è stata sfavorita scientificamente da un sistema che è chiaramente in malafede. C’è un disegno chiaro per massacrare la Lazio e i laziali. Tutto però avviene nel silenzio colpevole dei media. Chiediamo rispetto e normalità. Poi la FIGC ci deve assegnare lo Scudetto del 1915, lo vogliamo per quei ragazzi che hanno dato la vita per la patria senza poter disputare la finale”.

Al sit-in ha preso parte anche il Comitato Consumatori Lazio: presenti Gian Luca Mignogna, Claudio Anellucci, Francesco Felci e Carmine De Luca. Chiamato dalla Curva Nord, l’avv. Mignogna ha preso la parola per spiegare le ragioni dell’adesione alla manifestazione, esporre i presupposti della class action nei confronti dell’Aia e ricordare che in Figc è stata inspiegabilmente “congelata” la decisione sullo Scudetto 1915: “Era giusto aderire a questa iniziativa, perché oramai è chiaro che se la Lazio non la difendono i laziali non la difende nessuno. E’ ora di dire basta tutti insieme. L’applicazione scorretta del protocollo Var sarà oggetto della class action, ma ci sarà da lottare anche per l’assegnazione ex aequo del titolo del 1915, che è già stata legittimata dalla Commissione dei Saggi nominata proprio nelle aule di questo palazzo”.

La protesta a Via Allegri è durata fino alle ore 19:00 tra cori, inni e sventolii di bandiere, poi è proseguita allo Stadio Olimpico all’inizio di Lazio-Bologna, con la Curva Nord vuota per il primo quarto d’ora di partita. Forse anche a causa delle fatiche europee, i biancazzurri non sfoderano una delle loro prestazioni migliori. Anche stavolta, tuttavia, c’è spazio per un’evidente recriminazione arbitrale. Al 17′ del secondo tempo, infatti, la Lazio reclama per un evidentissimo atterramento di Anderson in area di rigore, ma l’arbitro Damato fa cenno di proseguire, senza richiedere l’ausilio del VAR e senza che gli addetti alla “Review” richiamino la sua attenzione.

E il dossier dei torti subiti, così, si allunga dell’ennesimo episodio da censurare…

 

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