Claudio Pasqualin è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli:
La chiave dei successi della Lazio? “Sicuramente Simone Inzaghi, un allenatore affidabile che ha convinto tutti per la sua caratura tecnica ma anche per il suo modo di porsi, di trovare una giusta misura per gestire ambiente e spogliatoio. E’ un allenatore che ha scalato le classifiche del gradimento popolare, al di là del gioco da noi contano anche le classifiche, si tratta di un allenatore che è all’origine dei successi della sua squadra.”
Quali sono i gioielli della formazione biancazzurra? “Innanzitutto Milinkovic-Savic, che si è dimostrato anche nell’ultima partita un top player. Si colloca in quell’Olimpo dei giocatori dalla classe cristallina, manifestata da quel tocco di suolo al pallone prima di spedire la palla a fil di palo a Bergamo. una giocata che ha ricordato Zidane. Subito dopo mi viene da citare Luis Alberto, che è una grande sorpresa: al secondo anno di esperienza con la Lazio sta veramente convincendo, anche lui si sta proponendo a livelli che non sembravano possibili un anno fa, e che l’hanno proposto per una convocazione al Mondiale in una Spagna ricchissima di talenti. Si tratta di un giocatore eclettico, può giocare da centrocampista e da seconda punta, credo che sia un giocatore che rappresenta una realtà a livello europeo.”
Si parla di Stefan De Vrij, terza “spina” della rosa biancoceleste dopo le cessioni di Biglia e Keita. L’olandese potrà rinnovare o andrà via a parametro zero, considerando la pressione di alcuni club? “Per essere un giocatore di 25 anni è un difensore estremamente affidabile, e purtroppo per la Lazio muove parecchi appetiti di mercato. Lotito ha una filosofia molto intransigente sul mercato, rigido sia nelle offerte fatte sia nella valutazione dei suoi giocatori. Per De Vrij c’è sicuramente l’interesse di alcune società di Premier League e per l’Inter, il presidente laziale l’offerta di rinnovo l’ha fatta e può sembrare congrua, con 2 milioni e mezzo netti all’anno. Il giocatore però non costando nulla da giugno come cartellino potrebbe strappare un ingaggio ancora maggiore. D’altronde si tratta di professionisti che tra circa 10 anni smetteranno di giocare, De Vrij a 36 anni sarà in Olanda a coltivare tulipani e dovrà avere la serenità di chi ha le spalle coperte economicamente. E’ giusto così per i professionisti odierni.”
Sul VAR: “Mi sto un pochino abituando al suo utilizzo, come tutti dobbiamo fare. Abbiamo constatato che alla fine decide pur sempre l’arbitro, credo che valga la pena di continuare con un esperimento che può ispirare un senso di giustizia maggiore in campo. Se dovessi dare un voto finora la sufficienza c’è di sicuro, credo che valga la pena insistere.”
In molti si chiedono cosa stia accadendo a Milano, sponda rossonera: “Per dirla in romano… so’ “razzi”! Ci sono dei problemi, stiamo scoprendo che ci sono cinesi magari meno abbienti di altri. Non dico avventurieri, ma che sicuramente possono avere disponibilità non illimitate. C’è un giro di prestiti abbastanza importante, ora che il voluntary agreement è fallito con l’UEFA si rischiano sanzioni e si potrebbe arrivare alla cessione di calciatori importanti. C’è tanta finanza ma poco capitale, per farla breve.”
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