di Arianna MICHETTONI

Quattordicesima giornata di serie A, week-end di calcio giocato che si concluderà lunedì e promette quindi di migliorare pure l’umore di quegli inizio-settimana-fobici perché, sacri o profani che si sia, veder giocare la Dea non può non coinvolgere emotivamente – o perché, che nessuno se ne abbia a male, veder giocare il Benevento (la corrida edition) non può non strappare almeno un sorriso. Ci sarebbe da scommettere sulla probabilità degli eventi comparata al primo punto dei campani, però, insomma, a chi piace vincere facile? E no, non è una domanda retorica col punto interrogativo giallorosso: col Genoa i tre punti sono troppo preziosi per le ambizioni della roma.




Parlando quindi di ambizioni, sembrano quasi di difficile interpretazione quelle della Juventus: i più maliziosi ritengono che la squadra di Allegri stia concentrandosi sulla Champions League; tale teoria è stata tuttavia prontamente smentita dalla non probante prestazione di mercoledì sera. Quale futuro, ora, racchiude la sfida contro il Crotone? Già, quella calabra è una nota colonia bianconera – troppa poesia in un teatro di prosa. La Juventus non è più la squadra da battere, lo sa bene la Sampdoria: i blucerchiati, da amanti focosi, son diventati la moglie con il mal di testa: i tortellini in brodo la migliore cura.




Perché la squadra da battere è sempre la prossima, chissà che non sia proprio questo il mantra usato da Simone Inzaghi: la formazione da cui ripartire è la Fiorentina, che a guardar la classifica sembra già ben cotta. La classifica, appunto, tutto ruota intorno ad essa: il primato del Napoli da difendere contro l’Udinese, la rincorsa dell’Inter che non può fermarsi contro il Cagliari. Poi, come un giudizio sospeso, punti ancora da distribuire e partite da recuperare: pur guardandola, tra calcoli e “avrebbe potuto essere”, questa classifica proprio non si impara ad accettarla. Il Milan recrimina, il Torino è nella giusta metà e meta, e giù in fondo è tutto un “vivi e lascia morire” che, sportivamente, non può competere con il black friday-ma anche un po’ saturday all’italiana: una maratona di shopping. Il calcio non dovrebbe far sconti, a buon intenditor… Sassuolo – Verona in campo.






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