Dieci anni volati via in un batter d’occhio, dieci anni di dolore, dieci anni senza Gabriele Sandri, dieci anni che, come raccontato dal fratello Cristiano, «corrispondono a 10 minuti». Perché il dolore, misto a rabbia, è ancora troppo grande, fa male, continuerà a farlo per sempre. 3650 i giorni passati da quel maledetto 11 novembre del 2007, da quando quel proiettile assassino, sparato da Luigi Spaccarotella senza un motivo, ha spezzato la vita e il sorriso di Gabbo. Lasciando un vuoto, un solco profondo nel cuore di tutti quanti.




E oggi, nella giornata del decennale della sua scomparsa, per lui (e per far sentire la propria vicinanza alla famiglia) si sono mobilitate le tifoserie di tutta Italia. In viaggio verso Roma, per unirsi ai laziali (…) sotto la Curva Nord ci saranno interisti, romanisti, milanisti, bergamaschi, juventini, triestini e tanti altri gruppi che non hanno dimenticato Gabriele.




(…) Si inizierà alle 14.30 con il sit-in dei tifosi, dove sul palco allestito per l’occasione verrà omaggiato Gabbo. (…) Dopo il sit-in, alle 17, ci sarà la Santa Messa, presso la Chiesa di San Pio X, la sua chiesa, la chiesa della Balduina, il quartiere che lo ha visto nascere e crescere. Previste oltre 5000 persone. Un bagno di folla, di sguardi che, probabilmente, da quel 11 novembre di 10 anni fa non sono più gli stessi. Perché quella di Gabriele non è stata una morte qualunque. E non potrà mai essere accettata da nessuno.

(fonte: Paolo Signorelli – Il Tempo)






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