Giampaolo Matrone, tifoso laziale rimasto gravemente ferito nella tragedia di Rigopiano il 18 gennaio del 2017 (29 vittime a causa di una slavina abbattutasi su un albergo) in cui ha perduto anche la sua compagna, è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli. Nella mattinata di oggi, mercoledì 8 ottobre, Giampaolo è protagonista di un sit-in presso la Prefettura di Pescara per rivendicare i suoi diritti:




Quello che è successo a Rigopiano è ciò che sentiamo ogni giorno al telegiornale. Oltre al danno noi vittime abbiamo subito anche la beffa. Ringrazio il Comitato Vittime di Rigopiano che ha dimostrato solidarietà nei miei confronti per il gesto del Prefetto di Pescara che ha segnalato il mio gesto di protesta contro l’impiegata che non credendo alle telefonate d’emergenza ha ritardato i soccorsi. Il Comitato ha chiesto anche di incontrare il Prefetto e questa mattina una delegazione, in cui sarò presente, andremo a guardarlo negli occhi e provare a toglierci qualche sassolino dalla scarpa, per capire se ha fatto il possibile o se non ha fatto niente, come pensiamo noi.




Ringrazio comunque per la solidarietà dimostrata da tutta Italia nei nostri confronti, sia a nome mio sia a quello del Comitato. Ritengo che sia fondamentale non mollare mai, se si abbassa la guardia tutti fanno il bello e il cattivo tempo, noi ci siamo stati, ci siamo e ci saremo sempre per difendere i diritti di chi è stato coinvolto nella strage di Rigopiano. Chi vuole può seguire su Facebook la pagina “Rigopiano – in attesa di un fiore” per essere aggiornati e magari contribuire a quelle che saranno le iniziative del Comitato. Va ricordato che ci sono 14 ragazzi rimasti orfani dopo questa tragedia, compresa mia figlia che ha perso la mamma. Nonostante queste situazioni, ci siamo ritrovati abbandonati a noi stessi.




I primi giorni dopo la tragedia si sono presentati tutti a Pescara in ospedale, politici, persone che volevano mettersi in mostra: poi siamo rimasti noi, le vittime e i parenti delle 29 persone che hanno perso la vita. Aiuto economico zero, ci siamo pagati anche i funerali, io per riportare mia moglie da Pescara a Roma, per fare un esempio, ho dovuto affrontare anche spese molto ingenti, ognuno ha dovuto fare le cose per conto suo, senza alcun sostegno.






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