Paolo Monelli, ex attaccante biancazzurro, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air:

Da ex attaccante, che impressione ti ha fatto il ritorno di Ciro Immobile alla Lazio?Credo possa essere un punto di riferimento anche nella prossima stagione. Ha disputato un grande campionato pure essendo reduce da due anni all’estero che avevano fatto venire qualche dubbio anche a me. E’ uno che da sempre il massimo, in più ha segnato davvero tanto e questo per un attaccante non guasta mai.




Può essere Falcinelli il giocatore giusto da affiancargli?Credo di sì, ha qualità tecniche e realizzative importanti e può affermarsi in una squadra come la Lazio che ormai da anni con continuità tra le migliori del calcio italiano.

Su Simone Inzaghi:E’ un allenatore molto posato, che riesce a trasmettere tranquillità anche ai propri giocatori. Inizialmente non doveva sedere sulla panchina della Lazio ma su quella della Salernitana: è stato bravo a sfruttare il momento, ha messo i giocatori giusti al posto giusto ed è stato davvero molto bravo.”




Mantenere la stessa rosa può essere un vantaggio rispetto a chi cambierà molto sul mercato?Credo di sì, in alcune squadre come la Roma sono subentrate situazioni di bilancio che hanno reso obbligate certe scelte. Poi ci sono giocatori che pure avendo molti anni di contratto vanno già a parlare con le società per adeguamenti o cessioni. Ritengo che sul piano del gioco Lazio e Napoli abbiano fatto molto bene l’anno scorso, possono sfruttare questo bagaglio già acquisito.




I dubbi sui rinnovi di Biglia, Keita e De Vrij potranno intaccare lo spirito del gruppo?Tra i calciatori c’è sempre un po’ di invidia quando gli ingaggi non sono livellati, soprattutto a parità di rendimento. L’ambiente però è abituato a questo tipo di situazioni, il mercato c’è tutto l’anno e bisogna convivere con le situazioni ad esso legate.




Quali calciatori ti hanno convinto di più nella passata stagione della Lazio?Innanzitutto Milinkovic-Savic, poi Parolo che è sempre una sicurezza e quindi Immobile, decisivo in fase di realizzazione. Anche Felipe Anderson ha fatto cose importanti, ma gli è mancata la giusta continuità per tutto l’anno.




Da ex viola, come vedi la situazione alla Fiorentina?Penso che l’ambiente viola debba molto ai Della Valle, che hanno portato anche più volte la squadra in Champions League. Il problema quest’anno è che c’è poca chiarezza, bisognerebbe avere il coraggio di ripartire con una squadra giovane. E’ normale che nel calcio i cicli finiscano, se vogliono andare via elementi come Ilicic, Kalinic, Bernardeschi e Borja Valero, bisogna avere la freddezza di prendere i soldi e reinvestire ripartendo da zero.




Per quello che riguarda il campionato in generale, la Juventus avrà la forza di rigenerarsi di nuovo dopo tanti successi?Ho i miei dubbi, credo che gli exploit in Champions League sono molto difficili da ripetere. In campionato è impossibile però non vedere i bianconeri come favoriti, club come il Milan investendo molto stanno accorciando il gap, ma vedo la Juventus ancora una spanna avanti a tutti, col Napoli primo ad inseguire.




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