303 presenze e 47 gol con la maglia della Lazio tra campionato e coppe: Stefano Mauri non ha bisogno di presentazioni, e a 37 anni in questa stagione ha contribuito con 12 apparizioni in campo e 1 gol a salvare il Brescia dalla Lega Pro. L’ex capitano biancazzurro è tornato a parlare della squadra che maggiormente ha segnato la sua carriera sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione radiofonica Laziali On Air:




Un primo ricordo sul 26 maggio: ti sei reso subito conto di ciò che quella vittoria avrebbe significato per i tifosi laziali?Di solito a caldo non si realizza l’importanza delle vittorie, ma quella partita era stata accompagnata da un’attesa enorme. Noi eravamo contenti di giocare la finale contro la Roma, perché conoscevamo la nostra forza e sapevamo di poter scrivere la storia.




Cosa ti piacerebbe fare in futuro: tornare alla Lazio come dirigente?L’anno scorso ho svolto il corso da allenatore a Coverciano, poi sono andato a Brescia a fare questa esperienza nella seconda parte della stagione. Non ho ancora deciso cosa fare, sicuramente mi piacerebbe tornare alla Lazio perché è casa mia ed è il posto dove ho lasciato il cuore. Non ho ancora deciso cosa fare, ora mi rilasserò un po’ in vacanza e poi valuterò tutte le possibilità.




Ti aspettavi un impatto così decisivo da parte di Simone Inzaghi come allenatore?Sinceramente ero convinto che facesse bene, perché Simone era un grande professionista anche da calciatore, sapeva tutto di calcio e si vedeva davvero che poteva diventare un grande allenatore. Il difficile ora sarà riconfermarsi, ritorneranno in quota squadre importanti come le milanesi e anche la Fiorentina. Sarà fondamentale arrivare tra le prime quattro e fare bene in una competizione importante come l’Europa League, servirà una squadra competitiva con una rosa ampia.




Biglia, Keita e De Vrij molto probabilmente partiranno. Quanto sarebbe grave la loro perdita?In questi casi bisogna sempre lasciar decidere ai giocatori, ognuno fa le proprie scelte insieme alla società e non fa bene far rimanere un giocatore che vuole andare via. Anche la società deve fare i propri interessi, ma in questi casi è fondamentale parlarsi a viso aperto e trovare un punto d’incontro per il bene di tutti.




Su Milinkovic-Savic:L’anno scorso ci ho giocato insieme e si vedeva che aveva grandissime potenzialità. Quest’anno è migliorato tantissimo mettendo in luce una grandissima forza fisica, deve migliorare ancora un po’ dal punto di vista della continuità e del cambio di passo durante la partita, ma la sua crescita è stata davvero notevole.




Ti aspettavi un Immobile così brillante?Sì anche da lui mi aspettavo grandi cose, la parentesi estera non è stata fortunata ma è un giocatore che conosce molto bene il calcio italiano, è stato facilitato dall’ingresso in una Lazio che girava molto bene e sono sicuro che l’anno prossimo, coi Mondiali in vista, dimostrerà ancora il suo valore.

Qual è il gol segnato con la maglia della Lazio che ricordi con maggiore piacere?Ne ricordo molti, soprattutto il primo segnato nel derby e quello in rovesciata contro il Napoli.









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