di Fabio BELLI

Prosegue il nostro approfondimento sulle pagelle della Lazio per la stagione 2016/17 appena conclusa. Il primo approfondimento sui portieri che hanno vestito quest’anno la maglia biancazzurra:




Thomas Strakosha: media voto 6,28, partite valutate 25

Alzi la mano chi avrebbe mai pensato che questo poteva essere il suo anno. Campione d’Italia con la Primavera di Bollini nel 2013, vincitore della Coppa Italia Primavera con Inzaghi nel 2014. La sua parabola nel settore giovanile era stata brillante e ricca di titolo, ma non del tutto scintillante, tanto che in molti gli avrebbero preferito Guido Guerrieri. Complice anche l’esperienza dell’anno scorso alla Salernitana tutt’altro che esaltante, tanto che gli fu preferito alla fine tra i pali l’esperto Terracciano.

A sorpresa, quando Marchetti prima di Milan-Lazio, alla quarta giornata, ha accusato uno dei suoi moltissimi problemi fisici, è stato lanciato lui tra i pali al posto di Vargic, arrivato comunque alla Lazio come vice della Nazionale croata. Arrivò una sconfitta ma la sua prestazione fu di personalità. La consacrazione però arrivò nella trasferta di Udine: la prima grande performance della Lazio di Simone Inzaghi, col risultato già sul tre a zero il giovane portiere albanese si è esibito in due interventi strepitosi.




Tra i pali si è affermato come uno dei suoi migliori prospetti della sua generazione, deve invece migliorare in altri fondamentali, come le uscite. Dopo un momento di grande continuità, quando Marchetti ha alzato definitivamente bandiera bianca, ha alternato alla fase più buia della sua stagione (erroraccio costato la sconfitta, per fortuna indolore, nel derby di ritorno di Coppa Italia, e performance tutta da rivedere nello 0-3 contro il Napoli) delle grandissime prove nel derby di ritorno (leggendaria la sua parata su Dzeko col risultato ancora sull’1-1) e anche nella finale di Coppa Italia, quando grazie ai suoi interventi la Lazio ha evitato di naufragare.




Tutto lascia pensare che sarà lui il titolare della prossima stagione: la media voto parla di un’annata più che sufficiente, ma è stata il frutto di grandi prestazioni alternate a giornate decisamente meno brillanti. E’ ancora molto giovane e ha tempo per trovare continuità, ma sarà proprio questa la qualità da ricercare al più presto.




Federico Marchetti: media voto 6,11, partite valutate 18

La società sembrava decisa in estate a fare a meno di lui, ma Inzaghi si è imposto per chiarire le gerarchie e lo ha voluto fortissimamente titolare. Inizialmente si è dimostrato reattivo e in forma, soprattutto nella partita pur persa di misura contro la Juventus, ma lo stop contro il Milan alla quarta giornata è stato il primo scricchiolio in un’annata, l’ennesima, piena di guai fisici.




Il girone d’andata è trascorso positivamente fino al derby: la responsabilità del secondo gol di Nainggolan è tutta sulle sue spalle, ed è sembrato un momento in cui scorrevano i titoli di coda sulla sua esperienza alla Lazio. Due settimane e un altro breve infortunio dopo nella trasferta di Genova, eccolo a sfoderare la sua parata più bella dell’anno sul rigore di Ilicic contro la Fiorentina.







Da buon gattone tra i pali ha dimostrato di avere sette vite, ma le due trasferte a San Siro contro l’Inter hanno confermato le sue difficoltà ataviche sui tiri da lontano. Ha chiuso con una lesione al collaterale che l’ha messo fuori gioco per tutta l’ultima parte della stagione. Se resterà, dovrà probabilmente accettare stavolta il ruolo di secondo, “padre nobile” di Strakosha con la possibilità di giocare comunque abbastanza partite grazie all’Europa. A meno che Inzaghi non voglia concedergli ancora una chance.

Ivan Vargic: media voto 6,00, partite valutate 1

Sembrava destinato a restare un oggetto misterioso, soprattutto dopo che gli è stato preferito Strakosha al momento del “bisogno” quando Marchetti ha dato forfait all’andata contro il Milan. Pur essendo il vice della Nazionale croata, presente agli Europei del 2016 in Francia, in ritiro aveva mostrato qualche carenza tecnica di cui probabilmente Inzaghi ha tenuto conto.




Con Marchetti fuori gioco e Strakosha influenzato, il suo momento è arrivato finalmente contro l’Inter: una sola partita e tre gol incassati, ma una performance comunque da sei in pagella non avendo commesso errori particolari. Probabilmente lo attende un futuro da “terzo” anche nella prossima stagione.



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