Nell’assemblea elettiva del 25 maggio scorso non è stato raggiunto il quorum necessario per eleggere il presidente della Lega B, nonché ultimo consigliere federale mancante per reintegrare il Consiglio Federale della FIGC (chiamato a decidere sull’assegnazione ex aequo dello Scudetto 1915…). I club presentatisi in Via Rosellini a Milano sono stati 13 su 22, ma ne sarebbero occorsi almeno 15 per poter validamente deliberare. Assente tutto il fronte pro Lotito: Avellino, Carpi, Latina, Perugia, Salernitana, Ternana, Trapani, Verona e Vicenza.

A questo punto Carlo Tavecchio avrà davanti a sé due strade. Una porta direttamente al commissariamento della lega cadetta, ipotesi che potrebbe non dispiacere affatto allo stesso Lotito, l’altra ad un ulteriore attendismo in vista di una nuova assemblea elettiva da convocarsi entro la fine di luglio.

Ma la Serie B sta cambiando pelle ed anche lo scacchiere delle alleanze. A tale assemblea non parteciperebbero le neopromosse in A e le società retrocesse, mentre sarebbero presenti i club provenienti dalla Lega Pro quali Venezia, Cremonese, Foggia e la vincente dei play off e quelli scesi dalla Serie A e dunque Pescara, Palermo e una tra Crotone ed Empoli.

Ieri intanto nell’ambito della riunione della FIGC è arrivato l’ultimatum del Consiglio Federale alla Lega B: il presidente cadetto deve essere eletto entro il 31 luglio, altrimenti la Federcalcio procederà a formalizzare il commissariamento, come già accaduto con la Lega A la cui rappresentanza è stata affidata ad interim allo stesso Tavecchio.

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