di Fabio BELLI
Le pagelle biancazzurre dell’ultimo impegno casalingo della Lazio in campionato:
Vargic 6 Incolpevole sui gol subiti, sicuramente sognava un esordio migliore, soprattutto considerando come Hoedt prima e Lombardi poi lo mettono nei guai. Quando si dice il fuoco amico…
Wallace 5.5 Continua a sbagliare troppi appoggi, alcuni strategici. Se resterà l’anno prossimo dovrà confermare di possedere i mezzi tecnici attuali, ma con ben altro approccio agonistico alla Serie A.
De Vrij 5 Andreolli lo brucia senza pietà sul gol del pareggio interista, ma da tempo non è più lui. E non per niente il calo della Lazio difensivamente è stato vertiginoso quando la sua tenuta fisica si è fatta scricchiolante. Speriamo di vederlo ancora in biancazzurro, purché sia quello visto fino a fine marzo. (dal 14’st Basta 5.5 Entra in partita in maniera confusa, aggiunge poco al quadro generale.)
Hoedt 4.5 Disastroso sull’autogol che regala il vantaggio all’Inter, si fa infilare che è un piacere. Quest’anno è migliorato moltissimo, ma deve acquisire minore consapevolezza delle sue doti, nel senso che in certe partite sembra uno a fine carriera e si vede che è una questione di testa.
Felipe Anderson 6.5 Inizio scintillante, rigore guadagnato e accelerazioni devastanti. Poi si incaponisce un po’ ma il suo talento non si discute. Alla fine Inzaghi l’ha convinto che può fare grandi cose anche sulla fascia. (dal 34’st Crecco sv).
Milinkovic-Savic 5.5 A tratti impalpabile, prova a entrare nel vivo del gioco sfruttando la sua solita fisicità, ma sostanzialmente anche lui sembra aver alzato bandiera bianca prima del tempo.
Biglia 6.5 Come Felipe Anderson inizia benissimo, piace il piglio con cui difende la squadra quando Di Bello si prende la scena con le espulsioni nel secondo tempo. Deve essere assolutamente il punto fermo della squadra del prossimo anno, per come ha dimostrato di poter ricoprire il ruolo di Capitano soprattutto da febbraio in poi.
Luis Alberto 6 Come quando è entrato nella finale di Coppa Italia, conferma di essere in un ottimo momento. Rispetto a Firenze soffre di più la posizione in campo, sostanzialmente è un rifinitore offensivo e dovrebbe giocare come tale, in un 4-2-3-1 o un 4-3-1-2. Altre applicazioni sembrano forzate, soprattutto nei moduli preferiti di Inzaghi. Problema da risolvere per la prossima stagione, visto che sembra poter offrire un contributo importante. (dal 22’st Lombardi 5.5 Non è fortunato, dopo l’autogol di Firenze un altro patatrac sotto porta in fase difensiva, che timbra la vittoria dell’Inter. Con un paio di accelerazioni ricorda a tutti quanto è comunque stata importante la sua stagione.)
Lulic 5 Provato da una stagione ad altissimi livelli per lui, saluta l’Olimpico con una prova confusionaria e opaca. Immeritata l’espulsione, soprattutto pensando a come gli viene comminato il primo giallo.
Immobile 6 Fa tremare la traversa, mancando d’un soffio il due a due che avrebbe cambiato la partita. Resta uno degli uomini chiave di questa stagione, a Crotone avrà un’ultima occasione per ritoccare il suo score.
Keita 6.5 Stavolta non fa il combinaguai, il guaio glielo combina Di Bello espellendolo per una simulazione inesistente. Un peccato, chiude la stagione più importante della sua giovane carriera a quota sedici gol, grazie ai compagni che gli lasciano il rigore del vantaggio. Pensando a come era iniziata la stagione, un segnale inequivocabile che fa sperare, pur nella consapevolezza delle grandi difficoltà della trattativa, che la sua avventura alla Lazio possa continuare.
L’all. Simone Inzaghi 5.5 La squadra scende in campo “stranita” dalle fatiche di Coppa Italia. Dopo una mezz’ora a buoni livelli il gol di Andreolli fa saltare i nervi, anche se con un Di Bello più lucido nell’arbitraggio il secondo tempo poteva essere ben più divertente. Poco male, anche se il quarto posto sarebbe un abito più elegante per la fine di una stagione importantissima. Lui sta tracciando le linee base per l’anno prossimo e se alle parole seguiranno i fatti, potrebbe fare la storia della Lazio, sicuramente quella degli ultimi quindici anni,
L’arbitro Di Bello di Brindisi 3 Dopo Maresca a Genova e Orsato nel derby, ancora un arbitraggio da incubo. Finale di stagione horror per i fischietti alle prese con la Lazio, fa degenerare in corrida una partita tranquillissima. La simulazione che costa a Keita il rosso è una forzatura inaccettabile, da lì in poi non ne azzecca più una invertendo ogni decisione e spedendo Lulic sotto la doccia senza neanche pensarci. Meno male che il quarto posto quest’anno non vale la Champions…