di Alessandro DE CAROLIS

È battaglia vera nella parte alta della classifica ed in questo week end calcistico, oltre che sul campo di gioco, la rivalità è sfociata pure attraverso i media ed i social. Un vero processo mediatico contro la Juventus, susseguito all’anticipo di venerdì contro il Milan allo Stadium. Polemiche sfociate per il calcio di rigore assegnato dall’arbitro Massa per il tocco di mano di De Sciglio: “Rigore o non Rigore?”. Ecco cosa ha infiammato questa 28° giornata di Serie A. Un attacco mediatico probabilmente esagerato, visto che all’8’ non era stato sanzionato con il penalty un fallo netto di Zapata su Dybala commesso in area rossonera. Senza contare il gol di Bacca siglato in dubbia posizione di fuorigioco, seppur solo se per questione di centimetri. I tre punti sono valsi alla Vecchia Signora la trentunesima vittoria interna consecutiva in campionato. Una vittoria certamente amara per rivali come Roma e Napoli, che fino al 92’ stavano pregustando di poter rosicchiare qualche punticino ai bianconeri. Soprattutto per la Roma, che con la vittoria successiva al Barbera si sarebbe portata a -6. Un 3 a 0 secco, quello che rilancia i giallorossi, ottenuto contro un Palermo combattivo. Erano stati proprio i rosanero a portarsi in vantaggio nella prima frazione, col solito Nestorovski che l’aveva insaccata anche grazie a una papera di Szczesny. Ma il gol è stato ingiustamente annullato per un tocco (inesistente) di Aleesami, prima che la palla arrivasse al centravanti macedone. Poi ci ha pensato El Shaarawy al 22’ a sbloccare la partita, mentre prima Dzeko al 76’ (ventesimo gol in campionato) e poi Peres al 91’ hanno messo il sigillo finale alla contesa. E’ stata una vittoria importante per i giallorossi, che hanno potuto riscavalcare il Napoli vittorioso per 3 a 0 sul Crotone. Anche al San Paolo è stata una giornata non facile per la terna arbitrale, visti i due rigori generosamente assegnati ai partenopei. Decisioni che hanno suscitato un po’ di sarcasmo, soprattutto alla luce dello striscione “rigore per la Juve” nel esposto sugli spaltipre-partita. Insigne ha calato una doppietta infilando i calabresi al 32’ ed 70’, lasciando tuttavia a Mertens il secondo tiro dal dischetto per momentaneo il 2 a 0. Se il terzetto di testa continua a vincere, di certo Lazio ed Inter non stanno a guardare. I biancazzurri hanno chiuso il 27° turno con il posticipo del lunedì sera, in cui hanno strapazzato il Torino per 3 a 1. E’ stata una vittoria netta e meritata per i ragazzi di Mister Inzaghi, che hanno dimostrato un’ottima condizione fisica ed una maturità mentale che di certo gli è stata trasmessa dal tecnico piacentino. Simone Inzaghi infatti parla e si comporta come un allenatore veterano, sembra quasi incredibile che questa sia la sua prima panchina tra i professionisti. Un tecnico che ha plasmato un gruppo fatto di tanti giovani, ha riportato entusiasmo in un ambiente tormentato ed ha garantito continuità, sicurezza e risultati forse insperati. Allo Stadio Olimpico ci pensa il “trio delle meraviglie” Immobile-Anderson- Keita ad annientare un Torino che aveva trovato un illusorio pareggio con Maxy Lopez. La Lazio seppur falciata dagli infortuni in itinere di De Vrij e Radu, ha trovato nella panchina gli innesti vincenti. Lukaku sulla sinistra era imprendibile quando avanzava, Wallace ha praticamente annullato un cliente scomodo come Belotti, mentre Keita ha compiuto il vero capolavoro della serata segnando un gol da cineteca che lui stesso ha festeggiato stupito. I tre punti consentono alla prima squadra della capitale di tenersi stretto il quarto posto, rimettendo subito le cose a posto dopo il momentaneo sorpasso dell’Inter. I Neroazzurri sono usciti vittoriosi da San Siro con una sonora goleada riservata all’Atalanta (7 a 1), che forse ha ridimensionato l’autostima della Dea. Icardi e Banega si sono portati a casa il pallone delle loro triplette, forse con l’accordo di tenerlo a settimane alterne. A segno anche Gagliardini (secondo gol consecutivo) per il classico gol dell’ex. Se per l’Atalanta il sogno europeo ora si fa difficile, lo stesso sembra diventato quasi impossibile per Milan e Fiorentina. A meno di clamorosi ribaltoni, infatti, entrambe sono praticamente fuori dai giochi che contano. La vittoria di misura della Viola non ha tolto dai guai un Sosa sempre più contestato e pronto a lasciare Firenze. Kalinic al 92’ gli ha regalato i tre punti contro il Cagliari, ma ci sono troppi punti di distacco e troppe squadre lì davanti. Il discorso salvezza, invece, continua a non destare alcun sussulto. Pescara, Crotone e Palermo perdono ancora, così come l’Empoli, che però mantiele le rivali a distanza di sicurezza. I toscani infatti subiscono la quinta sconfitta consecutiva contro un Chievo ancora non sazio, nonostante una salvezza raggiunta da tempo. Ma il terzetto di coda sembra ormai aver perso le speranze. Al Pescara sembra non bastare la cura zemaniana. Il cambio societario e qualche punto in più, forse, permetteranno al Palermo di nutrire qualche timida chance in più, ma soltanto il campo lo potrà dire.

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