Il futuro di Tor di Valle resta incerto.  Ieri infatti il Ministro Franceschini ha fatto sapere di non essere intenzionato a rimuovere il vincolo posto dalla Soprintendenza.

IL MIBACT ED IL VINCOLO  – “Io non ho strumenti per intervenire, nè lo farò. Ci sono delle forme previste dalla legge e dai regolamenti a disposizione o degli altri livelli istituzionali o dei privati per tutelarsi in caso non si condivida una decisione – ha sottolineato il titolare del Mibact – Ci sono competenze molto precise guidate dalla legge che stanno nella totale autonomia delle Soprintendenze che non hanno un livello politico gerarchicamente superiore che può  far cambiare una decisione. Anzi, se lo si facesse – sottolinea il Ministro Franceschini – si commetterebbe un reato”. Resta dunque da comprendere come sia possibile realizzare qualsiasi progetto su un’area sottoposta a tutela dalla Sovrintendenza.“

PUBBLICA UTILITA’ – L’accordo raggiunto tra la Giunta Raggi ed Eurnova, comporta un taglio di cubature a cui corrisponde un taglio nei servizi. “Noi vogliamo capire se questo nuovo progetto potrà avere l’utilità pubblica – precisano alcuni consiglieri comunali – Le opere pubbliche sono la priorità del progetto e sono indispensabili, così come la loro quantità e la loro qualità. A nostro avviso è altrettanto indispensabile anche la qualità architettonica del progetto, la presenza del verde, la connessione dei due quartieri sulle sponde del Tevere e la viabilità”.

CAPIENZA STADIO – C’è anche un’altra preoccupazione che i consiglieri democratici con una nota portano all’attenzione. “Il numero dei posti dello Stadio sembrerebbe scendere al di sotto dei 60 mila, cioè una capienza che impedisce di ospitare i grandi eventi Uefa. Si tratta di un grave handicap che a livello internazionale penalizzerà Roma”. A fronte di tutte le considerazioni  espresse “chiederemo un consiglio straordinario. Forse la Roma pensava di poter giocare nel nuovo stadio nel giro di due anni – conclude la nota – purtroppo e a malincuore, visto come si sono messe le cose, forse non sarà così”.
(fonte: romatoday.it)

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