Reduce da un’esperienza da allenatore in Lega Pro al Teramo, interrottasi un mese fa, Lamberto Zauli è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per parlare dell’ottimo momento vissuto dalla Lazio, dopo la vittoria di Bologna e in vista della sfida contro il Torino.




Che Lazio si è vista a Bologna?Non era così scontata la vittoria della Lazio, il Bologna veniva da una serie negativa che andava riscattata in qualche modo. E’ vero che questo campionato non offre grande adrenalina, visto che le ultime tre in classifica stanno soffrendo oltremodo. Ai felsinei manca la continuità, ma la squadra di Donadoni doveva tirare fuori l’orgoglio di fronte alla propria tifoseria. Di fronte però i rossoblu si sono ritrovati una Lazio che gioca in maniera perfetta, tutti si mettono al servizio dei compagni di squadra e giocando in questa maniera la Lazio non deve precludersi nulla, ed anzi deve pensare di poter lottare fino alla fine per gli obiettivi più prestigiosi.




Anche il derby ha messo in mostra una grande Lazio, ma le insidie nel match di ritorno non mancheranno…Contro la Roma la Lazio ha disputato una grandissima partita, so cosa significa il derby a Roma e le esultanze forse potevano essere eccessive visto che si è giocato solo il primo di due tempi. La partita di ritorno non sarà affatto scontata, ho visto una grande cattiveria in Spalletti nelle dichiarazioni post derby, la Roma è una squadra forte e tenterà di ribaltare il risultato in qualunque maniera.




E’ il centrocampo il punto di forza della Lazio?Penso che obiettivamente quello della Lazio sia uno dei centrocampi più forzi della Serie A, con Biglia che sa far muovere tutta la squadra, Milinkovic-Savic che è il prototipo del centrocampista moderno, capace di muoversi in ogni zona della mediana e credo che farà una carriera prestigiosissima, e Parolo che è ormai una colonna della Nazionale italiana. Al di là delle individualità è l’unione che fa la forza nella Lazio e lo si vede anche in quello che è un centrocampo di personalità, di qualità e di sostanza.




La Lazio sta ottenendo ottimi risultati in trasferta: quali sono gli aspetti determinanti per vincere spesso fuori casa?Ho giocato in piazze seguite da tifosi capaci di esprimere un grande calore, e posso dire che essere seguiti anche in trasferta da un pubblico numeroso e appassionato è importantissimo. Si crea quell’empatia che permette di fare grandi risultati anche fuori casa, anche se ovviamente è determinante anche la qualità dei giocatori, con la Lazio che ha molti giocatori maestri nello spezzare il gioco avversario e colpire facendo ripartire la squadra. La componente tifo è comunque fondamentale, non c’è spettacolo nel calcio senza un’adeguata cornice di spettatori: sarebbe importantissimo ritornare a vedere le curve piene e le coreografie che c’erano una volta.




Lunedì sera la Lazio chiuderà la giornata di campionato nel posticipo contro il Torino:Credo che Lazio e Torino si assomiglino molto, hanno mezze ali di sostanza brave negli inserimenti e attaccanti eccellenti nel trovare la profondità. Due squadre in salute grazie alle ultime vittorie. La Lazio è molto brava a pressare gli avversari, il punto forte del Torino sono i tre davanti, Iago Falque, Ljajic e Belotti: il punto debole dei granata è invece la continuità. Credo che al momento la Lazio sia più squadra e debba concentrarsi sulle proprie qualità per provare a battere il Toro, tenendo presente naturalmente il pericolo rappresentato da Belotti e dallo straordinario momento che sta vivendo. Credo sia più il Torino che debba preoccuparsi della Lazio e non viceversa.




Da ex del Palermo, stai seguendo la delicata fase societaria attraversata dai rosanero?Ho giocato a Palermo in un periodo meraviglioso, con la squadra di nuovo in Serie A dopo decenni ed un Barbera quasi sempre tutto esaurito, con i tifosi che facevano tremare lo stadio contro le grandi squadre. Queste emozioni mi sono rimaste dentro, Zamparini ha fatto quindici anni di grandissimo calcio, portando campioni straordinari e il Palermo riusciva a dare fastidio anche a squadre importantissime. Spero davvero dunque che Palermo possa tornare al top in Serie A perché è una piazza che può dare tantissimo al nostro calcio.




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