di Fabio BELLI
Firma di Repubblica e molto vicino ogni giorno alle vicende di casa Lazio, il giornalista Marco Ercole in esclusiva per Laziostory ha raccontato le sue impressioni post-Udinese alla vigilia di una sfida che potrebbe rappresentare per la squadra di Simone Inzaghi il crocevia di tutta una stagione, il derby di Coppa Italia.
Contro l’Udinese la Lazio è stata poco brillante, ma per fortuna efficace… “La Lazio ieri doveva vincere a prescindere dalla prestazione. E’ stata una partita diversa rispetto a quelle a cui eravamo abituati vedendo la Lazio in questa stagione, ma il derby all’orizzonte ha condizionato molto allenatori e giocatori. A livello mentale probabilmente qualche remora in più c’era nel mettere il piede o fare l’affondo decisivo. Giocatori come Felipe Anderson hanno inciso poco, la testa era il derby e nel complesso questo si è visto chiaramente.”
La Roma al momento è la squadra più in forma: come fermarla? “A livello tattico la partita sarà complicata perché con Nainggolan trequartista la Roma ha trovato una variabile difficilmente arginabile. La Roma vive una condizione di forma strepitosa ma questo potrebbe ribaltare la siutazione del derby d’andata di campionato, in cui la Lazio quasi inspiegabilmente sembrava la favorita. Ora sembrano essersi ristabilite le gerarchie iniziali e i valori delle squadre in campo sono questi, d’altronde la Roma in estate è stata costruita per dare la caccia al titolo, la Lazio solo all’Europa League. Se la Lazio prende coscienza di questo gap può mettere in campo una prestazione diversa, cercando di non concedere nulla e provando ad essere letale in avanti.”
C’è un problema di mentalità in una partita come il derby? “Non si vince dal 26 maggio 2013: a livello qualitativo è chiaro che la differenza c’è, la Roma ha investito di più e la Lazio non ha mai vinto negli ultimi tre anni e mezzo contro la Roma così come ha sempre perso contro la Juve. Il derby è una partita particolare ma la Roma si è dimostrata invariabilmente più forte della Lazio, a parte il primo anno con Pioli allenatore, in cui la Lazio seppur di un punto è finita comunque dietro. Guardando le rose che la Roma vinca non è uno scandalo, nel contesto dell’ambiente romano è chiaro che il tempo passato è tanto e non vincere per anni un derby non è come non battere un’altra squadra. Per la legge dei grandi numeri, prima o poi la Lazio tornerà a vincere.”
All’Olimpico tra Chievo, Milan e Udinese sono arrivati solo due gol su rigore: c’è un problema nella manovrà d’attacco? “Al tiro gli attaccanti della Lazio ci arrivano con frequenza. Il lavoro che fanno è molto dispendioso, Immobile si danna l’anima per tutti i novanta minuti, dopo aver speso così tanto nel corso dei novanta minuti ci può stare di essere meno lucidi alla conclusione. Domenica abbiamo visto Nainggolan che ha avuto però la lucidità per fare un gol eccezionale. La Lazio può e deve migliorare su questo aspetto, è chiaro che avendo alternative di livello, non come quelle attuali, si potrebbe prevenire la stanchezza che viene accusata dai titolari. Servirebbe qualche soluzione in più che possa offrire qualche variabile tattica diversa, ormai si sa che Keita si accentra per cercare il tiro di destro o salta l’uomo per andare al cross di sinistro, e così via. Alla lunga si rischia di diventare prevedibili.”
Questione stadio: la Lazio è davvero intenzionata ad andare fino in fondo? “Il comunicato di sabato secondo me è perfetto per come è stato sviluppato, è chiaro che fosse stato preparato da tempo e aspettasse solo l’ok del Comune alla Roma per vedere la luce. Mi aspetto novità anche in tempi brevi da parte del club per presentare un progetto all’amministrazione comunale, in caso contrario sarebbe tutto tempo regalato alla rivale cittadina. Anche da parte della Lazio servirà il buon senso per andare incontro a quelli che possono essere vincoli da parte del Comune, che a sua volta deve usare la stessa misura usata per la Roma, verso la quale c’è stato un passo indietro, pur con il taglio consistente delle cubature.”
Infine, lo Scudetto 1915: dopo le Elezioni Federali si potrebbe arrivare alla resa dei conti. Credi che l’obiettivo sarà raggiunto o vedi pericoli all’orizzonte? “I pericoli possono essere quelli relativi al tempo che è passato, sia dall’episodio stesso in questione sia per questa procedura che ha subito ormai moltissimi rinvii. Credo che non ci dovrebbero essere nemmeno troppe discussioni al riguardo per come si è sviluppata la cosa, avevo studiato la situazione ed era chiaro che ci fosse qualcosa che non tornava nell’assegnazione di quello scudetto. Non era stata data la possibilità di giocare la finale a ragazzi che poi sono andati a combattere e morire per la patria, credo sia doveroso assegnare un titolo ex aequo a una squadra che se l’è meritato sul campo.”