Ospite odierno della trasmissione radiofonica “La Nostra Lazio” (fruibile sul canale web STAPRADIO) l’avv. Gian Luca Mignogna, direttore editoriale di Laziostory.it, ha risposto alle domande di Carlo Cagnetti e Rodolfo Casentini circa le presenti vicende del mondo Lazio, dallo scudetto 1915 da assegnare – e di cui l’avvocato è il principale promotore – sino al presente calcistico della Lazio.
Scudetto 1915, a che punto siamo? «La settimana scorsa è stata sicuramente importante, perché, nell’imminenza della prossima assemblea elettiva, non solo ho depositato “Lo Scudetto Spezzato” (libro attualmente in ristampa) in FIGC, ma ho richiesto di fissare una riunione ad hoc per – finalmente – arrivare a prendere un’equa decisione su una questione ormai ultracentenaria e che non necessita di ulteriori approfondimenti perché i documenti sono tanti e già giudicati favorevolmente dalla commissione dei saggi. Io ho anche chiesto un eventuale confronto in sede federale per poter ulteriormente dipanare dubbi residui, laddove ve ne fossero. Una volta eletto il nuovo Consiglio Federale, che si proceda speditamente verso questa assegnazione. Temo soltanto ostacoli di ordine politico: senza fare nomi e cognomi, é evidente che se non ci fossero stati degli ostacoli la decisione sarebbe già stata presa. Occorre tener presente, tuttavia, che oggettivamente sarebbe la prima volta nella storia del calcio mondiale in cui si sancirebbe un’assegnazione ex aequo. Un caso che certamente farebbe giurisprudenza, altro motivo per cui queste lungaggini sono forse comprensibili. La petizione conta ormai circa 35000 sottoscrizioni, pur considerando il delicato momento che si vive in casa Lazio, fatto di aspre divisioni e dannosissime contrapposizioni”
Alcune considerazioni sulla partita giocata ieri e sulla partita di mercoledì: «Forse ieri è stata l’unica partita mal giocata dalla Lazio negli ultimi tre mesi, ma è stato ottimo aver comunque conquistato i tre punti. Tenuto conto anche della sorprendente vittoria dell’Atalanta, che ha anche accorciato la classifica: il Napoli, infatti, ora è a un tiro di schioppo dalla Lazio. Sono stati quindi tre punti fondamentali, seppur arrivati su calcio di rigore (forse dubbio). Sulla partita di mercoledí? Non dico nulla, ho 49 anni, sono laziale da quando ne avevo 5 ed in 44 anni di lazialità non c’è stata una volta in cui mi sia espresso prima di un derby…»
La vicenda dello stadio della Roma, che inevitabilmente coinvolge anche il progetto dello stadio della Lazio: «Sul sito Laziostory.it è stata riportata una notizia Ansa apparsa ieri sera online, secondo la quale la Regione sta vigilando sulla situazione ed il progetto, ora modificato, richiederebbe una nuova delibera: ritengo che l’iter burocratico e formale non sará esattamente una passeggiata per i cugini giallorossi, cui comunque auguro di avere presto il loro stadio. In Conferenza dei Servizi però ci deve essere l’unanimità per approvare un progetto, e peraltro mi pare che la base dei 5 Stelle non abbia preso di buon grado la decisione sullo stadio della Roma. Sul comunicato della Lazio ho già espresso piena condivisione, rispetto alla prontezza con il quale è stato diramato: è un comunicato che esprime chiaramente la pretesa di parità di trattamento tra giallorossi e biancazzurri. E oggettivamente se si concede ad un club di poter patrimonializzare le proprie risorse attraverso un impianto, allora le stesse concessioni devono essere fatte anche all’altro. Altrimenti la Lazio rischierebbe di restare subalterna alla Roma, che mi pare stia progettando una vera e propria Opa sul futuro».
Questo riflette anche l’eccessiva pressione mediatica che vede coinvolte Roma e Lazio in posizioni diametralmente opposte: «Sono anni e anni, e questo a prescindere dalla presidenza Lotito, che da un punto di vista mediatico, politico ed istituzionale la Roma può vantare su appoggi che la Lazio senza dubbio non ha mai avuto: è una cosa che infastidisce molto il tifoso laziale, per questo dobbiamo essere uniti e combattere assieme tutte le battaglie che inevitabilmente ci saranno. Bisogna essere compatti nell’affrontare i pregiudizi verso la Lazio, che palesano un intento di volerla relegare in un ruolo subalterno. Il progetto é antico, secondo me fin dal 1927 prevedeva questo tipo di collocazione. A pensarci bene, La Lazio è stata fin troppo penalizzata sia nel calcioscommesse del 1980 che in quello del 1986. Poi c’è stata una evidente disparità di trattamento anche verso la Lazio di Cragnotti, cui al contrario di altri club fu intimato di rientrare immediatamente delle proprie esposizioni. È ovvio che in questa fase particolarissima i vecchi dissapori debbano essere messi da parte in nome del bene comune della Lazio: se così non fosse, i laziali resterebbero divisi e gli altri la farebbero da padroni».
All’avvocato viene poi chiesto un parere, secondo una sua personale sensazione, circa il tempo che dovrà passare per vedere in Campidoglio il progetto Lazio: «Secondo me i tempi di presentazione della Lazio non saranno molto lunghi, ritengo invece che saranno lunghi i tempi di approvazione sia per il progetto dello stadio della Roma che per il progetto dello stadio della Lazio. Alla fine potrebbe esserci anche una contemporaneità tra i due percorsi: ma l’iter per entrambe le società non sarà affatto semplice. Io mi aspetto tanti ricorsi da parte di soggetti terzi ed associazioni ambientaliste, se così dovesse essere è ovvio che i tempi risulteranno dilatati».
Arianna Michettoni