di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre della trasferta ad Empoli della squadra di Simone Inzaghi:




Strakosha 6 Attento, si fa sorprendere dall’eurogol di Krunic: come in occasione del gol subito a Genova da Schick poteva fare qualcosa in più, ma va detto che gli avversari contro di lui trovano sempre le traiettorie del secolo.




Basta 6 Partita senza sbavature ma anche senza acuti, sembra essersi assestato su un rendimento sufficiente ma forse condizionato da una condizione fisica mai al top. (dal 40’st Bastos sv Contribuisce a tenere salda la squadra nei minuti finali).




Hoedt 7 Continua ad essere una certezza del pacchetto difensivo, oggi gioca una partita eccellente e dimostra di poter rendere al meglio anche senza la guida di De Vrij al suo fianco.




Wallace 6 Un pesante errore nel finale, quando l’Empoli sembrava non averne più. Gioca una partita più che buona, ma l’impressione che lo svarione nel derby non sia un incidente di percorso, ma una caratteristica ben precisa del suo DNA calcistico si fa sempre più inquietantemente strada.




Radu 7 Qualche errore soprattutto in fase di proiezione, anche lui non sembra fisicamente al cento per cento. Difensivamente però è un leone ed un suo salvataggio in anticipo su Maccarone a fine primo tempo è una delle giocate più belle di tutta la partita. (dal 33’st Djordjevic 6 Entra e la Lazio segna, la mancanza di una boa centrale era lapalissiana. Tira però una punizione dal limite che denota tutta la sua confusione del momento).




Milinkovic-Savic 6.5 Nella giornata degli acciaccati lui non doveva proprio esserci, e sembra un po’ pesante sulle gambe. Non mancano però alcune giocate che strappano applausi, resta il valore aggiunto di questa stagione per la Lazio. (dal 12’st Keita 7.5 Come accadeva spesso ad inizio stagione, entra e spacca la partita. Al di là del gol decisivo, piace molto il piglio con cui entra in campo: quando è concentrato e motivato, il suo valore non si discute).




Biglia 7.5 Prova sontuosa, peccato per l’ammonizione che lo costringerà a saltare l’Udinese, per altro giunta a causa del suo unico errore della partita. Continua a giocare sulla falsariga delle ultime prestazioni, sembra sbloccato mentalmente ma sempre più in palla anche a livello fisico.






Parolo 6.5
Nel primo tempo sfiora il gol con uno dei suoi caratteristici inserimenti, lotta e combatte sempre con grande intensità. La sua importanza non si discute, lo abbiamo già detto, ma nelle ultime settimane le sue prestazioni sono oggettivamente salite di tono.






Felipe Anderson 6.5
Oggi è un po’ l’astronauta pasticcione, per dirla alla maniera di Elio e le Storie Tese. La buona riuscita della missione dipende da lui, ma per una buona ora di gioco finisce per farsela addosso, quasi irritante quando giochicchia e ferma sistematicamente l’azione. Fatto sta che i due gol arrivano da due sue giocate: complici deviazioni avversarie, ma il suo zampino c’è, come in fondo su tutte le azioni offensive della Lazio.




Immobile 7.5 Finalmente segna un gol da attaccante di razza, come tutti i tifosi vorrebbero. Ed è la giocata che strategicamente e psicologicamente decise la partita, anche più del gol di Keita. Resta il fatto che il suo svariare da una parte all’altra del campo è instancabile e continuo: forse dirottando un po’ di lavoro sporco e sfruttandolo più da attaccante, Inzaghi si risolverebbe un problema mica da niente.




Lulic 6.5 E’ l’anima di questa Lazio, non sempre precisissimo ma costantemente sul pezzo, capace di offrire un contributo tangibile sia da esterno d’attacco sia da interno di centrocampo. Un giocatore con le sue caratteristiche in Serie A, semplicemente, non c’è.




L’all. S. Inzaghi 7 Ha creato un gruppo vero, che non molla mai. E una squadra che crea tantissime azioni, pur concretizzando poco rispetto all’energia sprecata, ha nel suo allenatore un valore indiscusso. Però ci sono costanti errori che non vengono corretti: i palloni giocati in orizzontale regalati agli avversari, alcuni preziosismi inutili palla al piede, soprattutto la mancanza di un punto di riferimento al centro che concretizzi quanto prodotto dagli esterni e dallo stesso Immobile, schegge impazzite d’attacco. Non per niente quando Ciro si infila centralmente, si sblocca subito. Ci pensi, mister, e intanto si goda il suo splendido gruppo e i frutti del suo straordinario lavoro.




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