di Daniela BONFA’

Il direttore responsabile di Laziostory.it, Fabio Belli, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio per parlare della ripresa dell’attività, con l’inizio del nuovo anno che poterà domani all’apertura delle trattative del mercato invernale, e domenica alla ripartenza del campionato col match casalingo che vedrà la Lazio opposta al Crotone.




Quello di El Ghazi dell’Ajax è solo l’ultimo nome che si legge riguardo le trattative invernali. Sarà importante capire se la Lazio potrà o meno investire per potenziare la squadra partendo dall’attuale quarto posto. Al momento la prospettiva sembra poco probabile, a meno di una cessione di Djordjevic che dovrebbe comunque avvenire entro una certa data e non gli ultimissimi giorni di mercato. Difficilissimo che a gennaio arrivino grosse novità, anche perché fino a giugno non dovrebbero esserci neppure cessioni di spessore, salvo clamorosi colpi di scena.




Il punto è che un attaccante serviva subito alla Lazio, con operazioni alla stregua di quelle compiute dal Napoli per Pavoletti o dalla Juventus per Rincon: far fronte in maniera immediata a un’esigenza del momento. Contro il Crotone la Lazio sarà in emergenza, già contro l’Atalanta torneranno Lulic e Felipe Anderson e non è certo detto che Keita stia fuori per tutta la durata della Coppa d’Africa. Prendere un attaccante subito aveva un senso per dimostrare di voler subito aggredire il campionato alla sua ripresa, più avanti difficilmente qualcosa cambierà, a meno di una partenza alla quale bisognerebbe far fronte in termini numerici.




Gli investitori cinesi stanno riuscendo a stupire per capacità d’investimento, le cifre messe sul piatto stravolgono i numeri del calcio moderno. Bisognerà capire la strategia futura: se decideranno di acquisire club esteri come hanno fatto con Inter e Milan, oppure se punteranno a importare campioni in casa loro. In questo caso potrebbe avvenire una rivoluzione, soprattutto se sapranno allestire un sistema-calcio solido in Cina e non rappresentare solo una moda del momento. Anche perché comunque con le cessioni entrerebbero capitali impensabili per grandi e anche medie squadre, basti pensare a come la Fiorentina potrebbe capitalizzare Kalinic.




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