di Andrea MIGNOGNA
Parliamo di numeri. Battendo la Juventus, la nostra amata Lazio ha conquistato la quarta Supercoppa Italiana della sua storia, isolandosi al quarto posto nell’albo d’oro generale della competizione, dietro a Milan e Juventus che vantano sette vittorie ed Inter che ne conta cinque.
L’eroe di domenica scorsa è stato, senza dubbio, Alessandro Murgia, che ha così ripercorso le stesse gesta dell’ex Capitano Alessandro Nesta, il quale, impostosi in prima squadra dopo la trafila delle giovanili, nel lontano 1998, segnò la rete decisiva della finale di Coppa Italia contro il Milan, lo fece di destro e sempre sotto la Curva Nord e mise in cassaforte il primo trofeo dell’era cragnottiana.
Con la conquista della Supercoppa Italiana, inoltre, la Lazio ha arricchito la sua bacheca arrivando a quota 14 trofei: 2 Scudetti, 6 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea.
Stesso numero di trofei vinti dalla Roma: 3 Scudetti, 9 Coppe Italia, 2 Supercoppe Italiane. Senza ovviamente contare la Coppa delle Fiere vinta dai romanisti, in quanto competizione non riconosciuta dalla UEFA e, pertanto, equivalente alla vittoria della Coppa delle Alpi conseguita dalla Lazio targata Giorgio Chinaglia.
Peraltro è ancora in sospeso l’attribuzione ex-equo dello Scudetto 1915, che farebbe saltare il banco in nostro favore e, forse proprio per questo, viene tanto ostacolato ed osteggiato a vari livelli.
Gente Laziale, l’erba del vicino non è sempre più verde, nonostante i cosiddetti cugini giallorossi siano sempre ipertutelati, esaltati da certa stampa e sostenuti nei salotti buoni, siano quelli che annoverano amicizie nelle lobby che contano, quelli che vantano editori e politici tifosi, quelli possono beneficiare dei finanziamenti delle banche d’affari e dell’appoggio delle maggiori testate giornalistiche nazionali.
Loro, i vicini cosiddetti cugini, sono quelli che per il circo mediatico creatogli intorno, con tanto di fanfara, dovrebbero avere una bacheca piena di trofei nazionali ed internazionali, in pieno stile Real Madrid. E invece no, i numeri parlano chiaro: a livello di palmares, siamo 14 pari.
Gente Laziale, allora, non diamo seguito a tutto il carrozzone mediatico creato ad arte intorno ai nostri vicini, non facciamoci influenzare, guardiamo solo in casa nostra e sosteniamo con forza Simone Inzaghi ed i suoi ragazzi, con la speranza che Alessandro Murgia diventi presto il simbolo e la bandiera della vera lazialitá, con tanti cari saluti a Candreva, Cataldi, Biglia, Keita e chiunque vorrá cercare allori e fortuna altrove.