di Gian Luca MIGNOGNA

Fu una Lazio immensa quella che il 12 Luglio 1914 giocò la Finalissina Nazionale contro i Campioni Settentrionali del Casale. Il risultato non le arrise, certamente, ma quell’anno i biancazzurri si qualificarono alla partita decisiva per il titolo di Campione d’Italia scolpendo nella storia il record ineguagliabile di ben 14 vittorie di fila.

La Lazio diventò Campione dell’Italia Centro-Meridionale, infatti, battendo nell’ordine, una dopo l’altra e sia all’andata che al ritorno, dapprima nelle eliminatorie laziali il Pro Roma (1-6, 9-0), la Fortitudo (0-7, 9-0), il Roman (2-3, 3-1), la Juventus Roma (1-2, 6-1) e l’Audace Roma (0-4, 3-0), poi nella semfinale dell’Italia Centrale lo SPES Livorno (0-3, 1-0) e quindi nella Finale dell’Italia Centro-Meridionale l’Internazionale Napoli (1-0, 0-8).

Fu un cammino impressionante, che certamente non lasciava presagire la sonora sconfitta che la Lazio rimediò nella partita d’andata contro il Casale (7-1), giustificata in parte dalla oggettiva superiorità dei nerostellati ed in parte dal viaggio sfiancante che i capitolini si dovettero sobbarcare, senza soste ed a costi contenuti, onde recarsi in Piemonte per disputare la prima gara della Finalissima Nazionale.

Ciò nonostante, per la partita di ritorno a Roma contro il Casale si creò un’attesa spasmodica che finì per riempire fino all’inverosimile lo Stadio Nazionale. Sugli spalti vollero essere presenti finanche il Sindaco Nathan, il Prosindaco Apolloni e numerosissime personalità istituzionali.

Le cronache dell’epoca narrano che la Lazio disputò una partita molto brillante, mettendo ripetutamente in difficoltà i fortissimi casalesi. Nel primo tempo i biancazzurri mantennero costantemente il controllo del gioco e soltanto una rete in fuorigioco, erroneamente convalidata dall’arbitro Cattaneo di Milano, consentì ai piemontesi di portarsi in vantaggio.

Nella ripresa la Lazio provò a giocare una frazione completamente votata all’attacco, ma tutti i tentativi offensivi si rivelarono sterili. La contesa si caratterizzò per continui e reiterati ribaltamenti di fronte, sino al 25′, allorquando l’esterno Mattea, in quella che oggi chiameremmo una ripartenza, fulminò il portiere laziale Serventi fissando il risultato sul 2-0 definitivo.

Tutti gli sforzi ulteriori degli avanti laziali, difatti, furono fermati dalla rocciosa difesa ospite. Il Casale, così, conquistò con merito il suo primo ed unico titolo tricolore. Ma la Lazio lasciò il campo tra i fragorosi applausi dei propri tifosi, che poterono ammirare una squadra battagliera e garibaldina che comunque si consacrò Vice-Campione d’Italia 1913/14.

TABELLINO

Domenica 12 Luglio 1914 – Roma Stadio Nazionale

Campionato Nazionale di Prima Categoria 1913/14

Finalissima Nazionale – Gara di ritorno

LAZIO: Serventi, Levi, Monetti, Di Napoli, Faccani, Zucchi, Saraceni, Maranghi, Consiglio, Fioranti, Corelli.

CASALE: Gallina, Maggiani, Scrivano, Parodi, Mattea, Rosa, Ferraris, Ferrino, Ravetti, Varese, Bertinotti.

Arbitro: Cattaneo (Sezione Milano).

Marcatori: 30′ Ravetti, 70′ Mattea.

Spettatori: Stadio Nazionale esaurito.

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