Alessandro Grandoni, ex difensore biancazzurro ed attualmente allenatore della Primavera del Pisa, per parlare di Lazio è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air.




Dopo un periodo di buio, in Italia si sta affacciando un nuovo corso con giovani allenatori e calciatori?Negli ultimi anni è cambiato molto il concetto di gioco, gli allenatori giovani che sono cresciuti con questi nuovi principi riescono ad insegnarli con maggiore facilità, con mente più fresca. Anche la crisi economica ha avuto il suo peso, con la maggior parte dei club che avendo meno risorse economiche sono stati costretti a guardarsi in casa e capire se avessero o meno giovani interessanti, o anche tecnici emergenti sui quali puntare. Questo ha permesso ad una nuova generazione di talenti di emergere sia in campo, sia in panchina.




Che Lazio hai visto nelle ultime due sfide vinte nel derby e a Bologna?Ho visto una squadra che lavora bene in settimana: a Bologna è arrivata una conferma importantissima, perché dopo aver vinto il derby ripresentarsi a Bologna contro una squadra in difficoltà e bisognosa di punti, e giocare in scioltezza come ha fatto la Lazio, è la prova di come Inzaghi abbia fatto bingo. La squadra segue in tutto e per tutto la squadra, altrimenti non si va a vincere con quella naturalezza su un campo difficile, dopo un derby che può lasciarti un po’ scarico. Inzaghi studia in maniera capillare l’avversario, ha grande elasticità mentale e lavora secondo i suoi principi, senza mai smantellarli ma con la capacità di rendere protagonisti i gioielli della squadra anche cambiando modulo all’occorrenza.




Quanto sta incidendo la qualità della difesa nelle prestazioni della Lazio?E’ stato fondamentale il ritorno di De Vrij, che ha dimostrato quanto l’olandese sia mancato nella scorsa stagione. La sua presenza è importante anche per i compagni di reparto, perché va a togliere pressione e responsabilità eccessive: un giocatore solo non fa la differenza, ma è chiaro che la qualità generale ne risente positivamente. La Lazio spesso è padrona delle partite, quindi significa che in ogni reparto le cose sono migliorate. E’ importante anche il lavoro dello staff, che fa sì che la squadra scenda sempre in campo padrona dei propri mezzi: io sono della corrente che pensa che l’allenatore sia fondamentale per l’impatto che può avere sulla squadra.




Quindi l’impatto dell’allenatore va oltre l’aspetto tecnico…L’esempio più lampante è quello del Bayern di Ancelotti, che ha iniziato stentando e condividendo la vetta della classifica con il Lipsia e poi ha preso il via distruggendo una squadra di campioni come l’Arsenal in Champions. La mano di Ancelotti dopo qualche mese ha permesso di nuovo al Bayern Monaco di essere la squadra ammirata negli ultimi anni. Ogni allenatore ha un compito specifico, Ancelotti a Monaco di Baviera non deve certo insegnare a Robben a fare i dribbling, ma può essere decisivo nella gestione del gruppo.




Nella Lazio stanno crescendo giovani importanti…La cosa più importante è che i giocatori più giovani nella Lazio si stanno facendo trovare pronti dal punto di vista mentale. Indossare una maglia importante come quella della Lazio può anche far tremare le gambe ad un ragazzo, ed in questo vedo grandi meriti di Simone Inzaghi che sta lanciando giovani che ha visto crescere con la giusta oculatezza. Non li sta bruciando, mi piacciono gli allenatori che non guardano la carta d’identità ma che riescono a lavorare al meglio sia con giocatori di dimensione internazionale come Biglia, sia con giovani alle prime armi.




Su Keita: “In campo ha dimostrato grandissime potenzialità, di essere un giocatore che potrebbe diventare un top player. La cosa importante è che la testa accompagni sempre questo processo di crescita: se ciò non avviene, possono presentarsi delle problematiche. Secondo me ha ampi margini di crescita nella Lazio, anche se capisco che di fronte a proposte economiche importanti sia difficile dire di no. Sull’aspetto tecnico Keita deve capire che la testa è il motore di tutto, e se non funziona al meglio si è inesorabilmente destinati a scendere di livello.




Lunedì sera la Lazio affronterà un Torino arcigno e con una grande individualità come Belotti…Belotti rappresenta sicuramente il pericolo maggiore al quale la Lazio dovrà fare più attenzione. Credo però che la Lazio abbia ormai la giusta mentalità per non aver problemi nell’affrontare qualsiasi tipo di partita. Credo che difficilmente la Lazio sbagli la prestazione, ha la qualità per essere protagonista in ogni match. Il Toro secondo me finora ha reso meno rispetto alle sue reali potenzialità, ha giocatori soprattutto in attacco in grado di risolvere la partita in qualunque momento.




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