Il direttore editoriale di Laziostory.it, l’avvocato Gian Luca Mignogna, è stato ospite nella trasmissione “Quelli che hanno portato il calcio a Roma”, condotta da Guido De Angelis e in onda sui 98.100 di RadioSei, per parlare della rivendicazione dello Scudetto 1915 in favore della Lazio alla vigilia dell’importantissimo appuntamento delle Elezioni Federali che il 6 marzo proclameranno il prossimo Presidente FIGC:




Il 6 marzo l’arrivo di un nuovo Presidente Federale potrebbe cambiare le carte in tavola? “L’esito delle Elezioni Federali non dovrebbe cambiare il destino della rivendicazione: l’attuale presidente Tavecchio va ringraziato per aver dato il via a qualcosa di grande, prendendo in esame la questione e chiedendo il parere della Commissione dei Saggi. Noi ci relazioneremo con qualunque candidato prevarrà: i laziali attraverso moltissimi canali ci chiedono di scendere in piazza e rivendicare una volta per tutte il titolo, ma al momento siamo tranquilli e fiduciosi perché il parere della Commissione non può essere ignorato. Certo se ci fosse un sabotaggio, non esiteremmo a far sentire la voce dei laziali che vogliono che si ripari ad un’ingiustizia storica oramai conclamata.




Chi è stato vicino veramente in questa rivendicazione? Quanto è difficile fare qualcosa per la Lazio in questa città?E’ stato difficilissimo, nonostante ci sia stata la Commissione dei Saggi che ha riconosciuto i diritti della Lazio e che era formata dal Presidente del Consiglio di Stato e da altri giudici super partes. Testate locali, radio e siti laziali ci hanno supportato, eppure c’è stato chi ha pretestuosamente osteggiato questa rivendicazione, che peraltro non va a togliere nulla ad altre squadre, ma solo ad affermare quello che è un diritto acquisito per quella squadra eroica. Per lo Stadio della Roma c’è stata una mobilitazione mediatica generale che fa capire bene come siano schierate determinate componenti in questa città, ma sono convinto che i laziali sosterranno fino alla fine la rivendicazione. A nostro favore invece si è schierato fortemente solo Il Tempo che tuttora ringrazio. Così come ringrazio questa trasmissione, Guido De Angelis, la Consulta Biancazzurra, Fabio Belli, Luigi Salomone e quant’altri si sono esposti.




Io, Pasquale Trane e Federico Felci abbiamo trovato i documenti che comprovano come la Lazio fosse già in finale in quel campionato, al contrario del Genoa, che non concluse il proprio girone finale e addirittura si rifiutò di anticipare l’ultimo turno onde prevenire l’insorgenza bellica. E’ stato acclarato il “fatto nuovo” che legittima l’attuale rivendicazione dello Scudetto. Il candidato alla presidenza FIGC Abodi si è chiesto come mai la Lazio non avesse rivendicato prima quel titolo, ma non va dimenticato come il club uscì con le ossa rotte dalla Grande Guerra per le ingenti perdite subite, come le prove decisive siano state scoperte solo recentemente e come il provvedimento di assegnazione al Genoa non fu mai notificato alla Lazio. In più L’Italia Sportiva, giornale romano dell’epoca, cessò le pubblicazioni e quindi attraverso le sue colonne non poté essere portata avanti alcuna campagna di stampa, al contrario del Nord dove la maggiore organizzazione consentì al Genoa di cucirsi quel titolo sulle proprie maglie. Per il principio del ne bis in idem, società come l’Inter e il Torino non possono più avanzare ricorsi in relazione a quel campionato. Occorre poi ricordare che la prefinale meridionale fu annullata per irregolarità di tesseramento e che comunque il Napoli non ha lo stesso numero di matricola e di iscrizione federale dei precedenti club napoletani. Per concludere voglio ringraziare tutti i media che ci stanno appoggiando, sperando che possano aggiungersi anche quelli che ancora non lo hanno fatto




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