“In occasione di Lazio-Genoa di Coppa Italia, che per i sostenitori biancazzurri non sarà mai una partita come le altre, l’avv. Gian Luca Mignogna comunica che la petizione online ‘Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!’ è stata compiutamente integrata con l’inserimento di tutte le ‘fonti’ e di tutti i ‘fatti nuovi’ che sono stati recentemente scoperti nell’ambito dell’iniziativa, che in precedenza erano stati totalmente sottaciuti dalla storiografia calcistica ufficiale, che risultavano assolutamente ignoti sia agli organi federali che agli operatori del settore e che ora legittimano, giustificano e comprovano ‘ex se’ sia la richiesta di riesame attualmente pendente in FIGC che l’istanza di attribuzione ex aequo del tricolore 1914/15 a Lazio e Genoa.
Il Comitato Promotore rinnova la propria gratitudine a tutti i siti ed i sostenitori che sinora hanno patrocinato l’iniziativa petitoria, salutando con soddisfazione la new entry di coloro che si sono voluti ulteriormente unire a questa storica battaglia giuridico/sportiva.




Nell’home page della petizione, peraltro, è stata inserita la copertina de ‘Lo Scudetto Spezzato’ (autore Emiliano Foglia, coautore Gian Luca Mignogna, Goalbook Edizioni Pisa 2016), saggio con cui si è inteso riscrivere la vera storia del Campionato Italiano 1914/15, i cui cui diritti d’autore saranno interamente devoluti al Comune di Amatrice, alla cui popolazione, così come alle altre colpite dal sisma, va tutto l’affetto, tutta la solidarietà e tutta la vicinanza del popolo laziale per le drammatiche sofferenze che proprio in queste ore il terremoto sta loro nuovamente infliggendo.
Roma, 18 gennaio 2017
Avv. Gian Luca Mignogna




Ecco il testo della petizione online ‘Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!’, integrato con i ‘fatti nuovi’ che legittimano riesame ed ex aequo:

“VOCATIO AD UNITATEM:

AIUTIAMO TUTTI INSIEME LA STORIA ULTRACENTENARIA DELLA LAZIO, PERCHE’ ANCHE NELLO SPORT…

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI!

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Chiediamo alla Federazione Italiana Guoco Calcio, in virtu’ del parere espresso dalla commissione dei saggi nominata dal pres. Carlo Tavecchio e già acquisito agli atti del consiglio federale del 20 luglio 2016, sulla base di quanto previsto dall’articolo 33 del codice di giustizia sportiva ed in forza di tutti i reperti documentali costituenti “fatto nuovo” e progressivamente depositati nel procedimento di riesame attualmente in essere, di voler:

Riesaminare oggettivamente il contesto storico, sociale e sportivo in cui sarebbe stata adottata la delibera postbellica con la quale risulterebbe esser stato attribuito d’ufficio  lo scudetto 1914/15 al Genoa (a tutt’oggi irreperibile presso gli archivi federali cosi’ come acclarato dal promotore della petizione, in realta’ giammai resa pubblica nelle forme normativamente previste e comunque ritualmente mai notificata alla societa’ sportiva Lazio), tenendo debitamente conto di quanto accertato, documentato e comprovato in merito mediante:

1) l’innovativo dossier emerotecario predisposto dall’avv. Gian luca mignogna e dal dr. Federico felci, per effetto del quale sono risultati “ex novo” comprovati e documentati:

– il comunicato ufficiale del Lucca con cui la squadra toscana a due turni dal termine ufficializzo’ il proprio ritiro per motivi finanziari dal girone finale dell’Italia centrale (come correttamente riportato da “l’Italia sportiva” del 17 maggio 1915);

– l’integrale definizione della classifica del girone finale dell’Italia centrale, per effetto della vittorie conseguite dalla Lazio per il forfait del Lucca e dal pisa per il forfait del Roman, con la conseguente conquista da parte della Lazio del titolo di squadra campione dell’Italia centrale (come correttamente riportato da “l’Italia sportiva del 17 maggio 1915);

– l’annullamento da parte della FIGC della prefinale del girone sud (a due sole squadre) prevista tra Internazionale Napoli e naples per l’acclarata irregolarita’ di tesseramento di due calciatori, la mancata assegnazione del titolo del torneo meridionale (come correttamente riportato da “l’Italia sportiva” del 3 maggio 1915) e l’automatica conquista da parte della Lazio sia del titolo di squadra campione dell’Italia centro-merdionale che del diritto a disputare la finalissima nazionale contro la squadra campione dell’Italia settentrionale;

2) il prececente dossier storiografico realizzato dal centro studi nove gennaio millenovecento, in base al quale erano stati “ex novo” comprovati e documentati:

– il forfait del Lucca nell’ultima giornata del girone finale dell’Italia centrale, in cui era in programma Lazio c/ Lucca e la compagine laziale era saldamente al comando della classifica con due punti di vantaggio sul Roman (come correttamente riportato da “il messaggero” del 16 maggio 1915);

– il rifiuto del Genoa di accettare la direttiva emanata dalla FIGC per prevenire l’insorgenza bellica ed anticipare al 16 maggio 1915 l’ultimo turno del girone finale dell’Italia settentrionale (come correttamente riportato da “la stampa” del 12 maggio 1915), rimasto indisputato, in cui era in programma Genoa c/ Torino e la compagine genovese era provvisoriamente in testa con due punti di vantaggio su Torino ed Inter (come correttamente riportato da “la gazzetta dello sport” del 24 maggio 1915);

– la mancata ultimazione del girone finale dell’Italia settentrionale determinata dalla sospensione di tale campionato, stabilita dalla FIGC il 23 maggio 1915, a seguito della mobilitazione bellica disposta dal governo (come correttamente riportato da “la stampa” del 24 maggio 1915);

Accertare e dichiarare che in forza dei ricorsi all’epoca gia’ proposti e respinti sia il Torino che l’Inter non possono piu’ avanzare alcun reclamo concernente il campionato 1914/15 stante la preclusione posta dal “ne bis in idem” e che puranche il Napoli non risulta legittimato onde avanzare alcuna richiesta in merito poiche’ il titolo meridionale 1914/15 rimase vacante e comunque l’attuale club partenopeo non possiede il medesimo numero di matricola e lo stesso numero di iscrizione alla FIGC delle precedenti ed oramai estintesi società calcistiche napoletane;

Legittimare ufficialmente la Lazio quale squadra campione del centro-sud ed unico club qualificatosi con certezza alla finalissima nazionale del campionato di prima categoria 1914/15 ed il Genoa quale miglior squadra del nord in quanto prima in classifica nel girone finale dell’Italia settentrionale al momento della sospensione bellica adottata dalla FIGC il 23 maggio 1915, allorquando mancava una sola giornata al termine della regular season dell’alta Italia e si stava profilando il probabile confronto tra queste due compagini per l’assegnazione del titolo tricolore di tale stagione calcistica;

Rendere onore e merito ai numerosi caduti dell’allora società podistica Lazio sul fronte austro-ungarico, premiando la polisportiva biancazzurra per l’impegno socio/culturale profuso per lo sviluppo di ciascuna disciplina sportiva sin dagli albori del secolo scorso e per aver finanche destinato i propri campi di gioco ad orti di guerra per la popoLazione Romana durante il primo conflitto mondiale;

Adottare un provvedimento riparatorio, equanime ed etico/morale in ossequio alla ratio del regio decreto n° 907/1921 che riconobbe l’ideale sportivo laziale come esempio di rettitudine per tutti gli atleti dell’epoca e porre rimedio ad una decisione assolutamente iniqua, ingiusta e lesiva dei valori dello sport e dei principi giuridico/sportivi, Intervenendo sul caso giustappunto nell’ambito del centenario dello scoppio della prima guerra mondiale cui seguì l’inopinata sospensione bellica del campionato di prima categoria 1914/15;

Assegnare lo scudetto 1914/15 a Lazio e Genoa ex aequo, dichiarare entrambi i club campioni d’Italia per tale campionato e fregiare col tricolore i biancazzurri per il primato all’epoca conseguito nell’Italia centro-meridionale ed i rossoblu per quello in via di conseguimento nell’Italia settentrionale!”

Avv. Gian Luca Mignogna

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