Il direttore editoriale di Laziostory.it, Gian Luca Mignogna, è intervenuto sui 98.100 di Radio Sei, intervistato da Stefano Morelli per fare il punto su un 2016 che ha visto la rivendicazione per lo Scudetto 1915 compiere passi da gigante. Il nuovo anno potrebbe portare novità importanti:




Quali sono le tappe salienti della rivendicazione da ripercorrere?Possiamo tranquillamente dire, visto che è l’ultimo dell’anno, che abbiamo fatto 30 ma vogliamo assolutamente fare 31. E’ stato importante portare la questione sul tavolo della FIGC, ma il nostro obiettivo è assolutamente quello di arrivare all’assegnazione ex aequo del titolo a Lazio e Genoa. A marzo la consegna del Dossier Emerotecario è stata fondamentale, perché ha portato alla luce fatti che erano rimasti occultati nella storia del calcio, come la conquista ufficiale da parte della Lazio del titolo dell’Italia Centrale. Il girone infatti era terminato col forfait del Lucca e con la vittoria a tavolino del Pisa contro il Roman. La Lazio era dunque l’unica squadra ad aver maturata un titolo certo in quella stagione e in più, essendo stata annullata la finale Meridionale tra Internazionale di Napoli e Naples per irregolarità di tesseramento, anche il titolo Centro-Meridionale era dei biancazzurri. Un’altra tappa fondamentale è stata quella del 20 luglio, in cui il presidente Carlo Tavecchio ha acquisito in Consiglio Federale il parere della Commissione dei Saggi, che ha accertato come la tesi dell’assegnazione ex aequo sia l’unica possibile per risolvere un vero e proprio vulnus. Il fatto che il presunto provvedimento di assegnazione al Genoa non sia mai stato né pubblicato con le forme previste, né notificato alla Lazio dimostra poi come i termini per il reclamo non siano mai stati prescritti: come si può ricorrere avverso un provvedimento di cui non si è neanche avuta conoscenza ufficiale?




La Commissione dei Saggi ha accertato dunque come il diritto della Lazio sia il più limpido. Per Torino ed Inter, che presentarono un ricorso riguardo l’assegnazione al Genoa, vale il principio del “ne bis in idem”. Per le squadre di Napoli è preclusivo il diverso numero di matricola e di iscrizione alla FIGC che non permette un ricorso alla formazione partenopea attuale. Questo per rispondere a tutti coloro che ritengono che anche altre squadre potrebbero rivendicare quel titolo. Il 4 novembre poi è arrivato il momento più toccante, la commemorazione dei caduti laziali nella Grande Guerra, un appuntamento che mi auguro possa essere reiterato negli anni per omaggiare eroi che lasciarono la Lazio e le loro famiglie per combattere sul fronte austro-ungarico. In tutto questo sono stato davvere molto felice di aver fondato ad agosto 2016 un sito come Laziostory.it che si occupa di custodire con un occhio particolare la storia della Lazio e per il quale ringrazio il direttore responsabile Fabio Belli per il lavoro giornalistico svolto quotidianamente.




Negli ultimi tempi anche i media nazionali si sono prodigati per dare spazio all’iniziativa: “Su Premium Sport e su Sky fino a Massimo Barchiesi su Radio Uno ho avuto finalmente modo di portare di fronte a tutta l’Italia le ragioni della rivendicazione. Ma anche testate come Le Monde, la BBC Sport, il New York Times e tantissimi altri media internazionali hanno avuto modo di mettere in luce quella che è una vera e propria ingiustizia sportiva da risolvere una volta per tutte: ora tutto il mondo conosce la storia degli eroi della Lazio del 1915.




Una recente ricerca ha messo in mostra numeri interessanti nel rapporto tra tifosi laziali, romanisti e di tutte le squadre d’Italia:E’ sicuramente una ricerca interessante quella condotta da Sport Fans. A fronte dei milioni di tifosi di Juventus, Inter e Milan e alla grande crescita di quelli del Napoli, spicca il dato che i laziali sarebbero circa un terzo dei romanisti, quasi due milioni contro i circa 650.000 biancazzurri. In questa statistica si puó anche analizzare il risultato relativo ai pacchetti delle pay tv acquistati dai tifosi, che da parte giallorossa sono molto piú numerosi in proporzione. I poteri istituzionali, economici e mediatici storicamente non sono mai stati dalla parte della Lazio. Per riequilibrare questi rapporti di forza numerici che bisogna sicuramente trovare maggiore unità nel popolo biancazzurro e vincere un po’ di pigrizia, ostentando con maggiore orgoglio i colori e andando più numerosi allo stadio. La societá puó e deve sempre cercare di migliorarsi. Se noi per prima non esportiamo e non facciamo vedere la nostra lazialità e i nostri colori, tuttavia, è chiaro che diventiamo poco appetibili. Anche per arrivare a dar visibilità alla petizione per lo Scudetto 1915 sui giornali nazionali ho fatto una fatica enorme, superata solo grazie all’appoggio di singoli giornalisti come Luigi Salomone in primis, ma anche Fabrizio Patania, Daniele Rindone, Giulio Cardone, Daniele Magliocchetti ed altri per quel che hanno potuto.”




La ricerca dice anche che la Roma capeggia il fronte delle seconde squadre, cioè dei club per cui si simpatizza oltre la propria squadra del cuore… “Questo dato e la forbice di uno a tre fra laziali e romanisti, secondo me, è in realtà meno ampia di quel che si sente sempre dire in giro. Basta confrontare proporzionalmente anche le presenze allo stadio, dello scorso anno e di quelli precedenti. Un gap peró c’é e per ridurlo bisogna cercare di farsi sentire maggiormente, aumentare la simpatia generale per la squadra ed ostentare di piú il senso di appartenenza e la lazialitá. Se ad una festa se ci sono otto romanisti sembrano cinquanta, se ci sono dieci laziali sembrano due: tutto questo se vogliamo crescere non é piú possibile, ma spetta anche a tutti noi, anche attraverso i media, rompere questo circolo vizioso e risalire la china.”




Quali sono le prossime iniziative riguardo lo Scudetto 1915?La prossima settimana sarà ricca di eventi e novità, ci saranno annunci importanti e presto mi cureró di presentare un’istanza di calendarizzazione della decisione, al di là se avverrà davanti a questo Consiglio Federale o a quello rinnovato. E’ importante che la questione venga calendarizzata e che i Consiglieri che decideranno lo facciano serenamente, senza essere influenzati politicamente o fideisticamente. Se un Consigliere tifa Roma, si legga i documenti e compia il suo dovere con spirito di massima correttezza in nome dei valori dello sport. Anche perché la relazione fornita dalla Commissione dei Saggi é tranciante e non può essere ignorata: sarebbe come se la FIGC smentisse se stessa.

 




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