Piede caldo, geometra del centrocampo. Nel carniere un gol contro l’Atalanta alla prima di campionato e un prezioso assist, dalla bandierina, per la testa di Radu contro il Pescara. Nato a Roma il 6 agosto del 1994 Danilo Cataldi è un aquilotto che ha coronato il suo sogno da bambino: vestire la maglia della Lazio.

Dal settore giovanile alla prima squadra, un percorso lungo con l’aquila sul petto, Cataldi si racconta ai microfoni di Lazio Style Channel, canale 233 di Sky.




Ecco qualche anticipazione dell’intervista: “Con la Lazio è stato un percorso lungo – dichiara Danilo -. Il primo anno in biancoceleste è stato di agonistica, ero appena diventato grande, sono passato dai Giovanissimi agli Allievi, sono state annate non molto fortunate quelle che ho fatto. Negli Allievi Nazionali avevamo una bella squadra, ma purtroppo non siamo riusciti ad andare avanti. In Primavera ho vissuto due anni ottimi, con la vittoria dello Scudetto”.

Dalla vittoria del Tricolore con la Primavera al prestito al Crotone. L’avventura in Calabria è stata fondamentale per la crescita di Cataldi: “L’esperienza in rossoblù è stata bellissima, all’inizio non è stato facile, le prime partite sono state complicate. C’è una differenza notevole tra il settore giovanile e la prima squadra. Poi mi sono abituato al campionato. Vado orgoglioso della mia esperienza a Crotone, lasciare casa è stato complicato, sono legato a Roma. Poi, alla fine non è stato facile andare via da lì”.

Dal rientro a Roma all’esordio in Serie A il 18 gennaio all’Olimpico contro il Napoli: “In campionato eravamo sotto 1-0, il mister mi ha chiamato, sono entrato, abbiamo perso. Per un ragazzo di 20 anni esordire all’Olimpico con la maglia per la quale ha sempre tifato è stata è una bella emozione, al di là del risultato”.

Tra i tanti temi affrontati, il centrocampista biancoceleste si è soffermato a ripercorrere la sua carriera con l’aquila sul petto, dallo Scudetto vinto con la Primavera, all’importanza dei mister che lo hanno allenato, all’emozionante passaggio della fascia di capitano fino ad arrivare all’esperienza in Azzurro.




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