FORMAZIONI – Tutto confermato da una parte e dall’altra: nella Lazio non è campionato senza la defezione dell’ultimo minuto, e così Marchetti deve lasciare spazio a Strakosha in porta, così come si era vociferato sabato. Radu recupera invece dall’attacco influenzale ed è in campo al fianco di Wallace al centro della difesa. A centrocampo c’è Milinkovic-Savic assieme a Parolo-Biglia, confermato il tridente Keita-Felipe Anderson-Immobile. Nel Genoa Izzo, Burdisso e Orban in difesa, Rincon e Veloso hanno le chiavi del centrocampo di Juric, in attacco al fianco di Pavoletti ci sono Rigoni e Ocampos.

CAPOLAVORO ANDERSON, LAZIO ARREMBANTE – La Lazio inizia subito a testa bassa, anche se gli spazi genoani sono prevedibilmente chiusi. Al 10′ i biancazzurri guadagnano una punizione sulla trequarti, la difesa ligure respinge e Felipe Anderson dalla lunga distanza lascia partire una volée capolavoro che si insacca nell’angolino basso alla destra di Perin. Un gol-capolavoro celebrato da un balletto tutto brasiliano con Wallace. Lazio ancora aggressiva e al 13′ Keita, senza fortuna, rientra dalla sinistra e prova la conclusione a girare. Grande rimpianto al 21′ quando Immobile viene pescato a tu per tu con Perin, ma finisce col ciccare il pallone mancando una comoda occasione per il raddoppio.

STRAGE DELLE OCCASIONI – Ancora peggio alla mezz’ora per la Lazio in fase offensiva, con Keita strepitoso sulla sinistra, semina tutto e tutti sulla linea di fondo e mette un cioccolatino sulla testa di Immobile che non colpisce con convinzione e permette a un difensore di respingere. Sulla ribattuta, rimpallo che mette Milinkovic-Savic solo davanti a Perin, ma invece di entrare in porta con tutto il pallone il serbo conclude di prima e debolmente, graziando il Genoa. L’ultimo quarto d’ora del primo tempo vede la Lazio calare un po’, inevitabilmente, sul piano fisico, ma la pressione rossoblu procura solo un paio di calci di punizione dalla trequarti, che non hanno sviluppi. Nel finale ci prova Lulic, quindi Burdisso anticipa d’un soffio Felipe Anderson a un metro dalla porta e si va tutti negli spogliatoi.

OCAMPOS PUNISCE, ANDERSON-BIGLIA RIAGGIUSTANO – Come volevasi dimostrare, la Lazio paga subito in apertura di ripresa quanto sprecato nel primo tempo: buco della difesa e Ocampos dopo soli 7′ si ritrova a poter concludere con lo specchio della porta praticamente spalancato: Strakosha proprio non può arrivarci. La reazione però è immediata: Felipe Anderson sfonda ancora sulla destra e Orban è costretto ad atterrarlo: calcio di rigore ineccepibile che al 12′ Biglia trasforma con freddezza, siglando il suo primo gol in campionato.

LA PRIMA VOLTA DI WALLACE – Allo scoccare del 19′ anche la sfortuna si accanisce sulla Lazio, quando una conclusione dalla distanza di Parolo si infrange sul palo con Perin ormai battuto. E’ il preludio al tris che arriva comunque un minuto dopo: rimpallo vincente in area e Wallace, solo davanti a Perin, non sbaglia con la palla che sbatte ancora sul legno prima di insaccarsi in rete. Inzaghi gestisce con le sostituzioni, inserendo Cataldi e Patric per Milinkovic-Savic e l’immarcabile Keita. Alla mezz’ora una gran botta di Immobile meriterebbe miglior fortuna per lo stile, ma finisce di poco alta sopra la traversa.

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