di Fabio BELLI

Velia Donati è una delle figure più solari, genuine e positive, per non dire salutari, del mondo Lazio. Moglie del compianto Aldo, autore di uno degli inni più amati del sodalizio biancazzurro, che ne ha accompagnato i momenti più belli della storia, e a sua volta cantante di straordinario talento, in esclusiva per Laziostory Velia ci ha raccontato le sue impressioni sulla Lazio di Inzaghi e sulle prossime iniziative che coinvolgeranno i tifosi per ricordare la storia del club, a partire dall’ormai prossima commemorazione del 4 novembre.

Che impressione si può trarre da questo inizio di campionato della Lazio?Considerando come si è arrivati alla conferma di Inzaghi, con la telenovela estiva su Bielsa e il suo rocambolesco ritorno, devo dire che ho fatto il tifo per l’attuale tecnico sin dall’inizio. Credo sia stato inevitabile farlo per la sua storia e per il fatto che si tratta di un campione che ha indossato per tanti anni la nostra maglia. Confidavo che potesse dare un apporto psicologico molto importante alla squadra al di là dell’aspetto tecnico, magari anche aiutato da una figura come quella di Angelo Peruzzi. I risultati sono senz’altro buoni, vedo una Lazio più vogliosa e mi sento tranquilla come due anni fa, perché anche quando la squadra si trova in svantaggio vedo che ce la mette tutta per ottenere sempre il miglior risultato possibile e questo è confortante.

E’ una Lazio composta da tanti giovani, come ormai non accadeva da molti anni:Questo è l’aspetto più bello, avere una squadra giovane è suggestivo e a me piacerebbe che ci fossero più giovani italiani possibili, anche se capisco che la tendenza al momento non privilegia molto i calciatori del nostro paese. Anche alcuni stranieri come Felipe Anderson e Keita comunque sanno coinvolgere moltissimo, la freschezza e l’entusiasmo spesso ripagano della mancanza d’esperienza. Sicuramente prediligo una squadra composta da giovani, forse perché sono una mamma! A volte i “senatori” di una squadra si basano su ciò che hanno fatto in precedenza, ma tolgono spazio in alcuni casi a ragazzi molto meritevoli. I giovani andrebbero sostenuti con grande forza, invece a volte l’ambiente della Lazio non perdona nulla neppure a chi ha appena iniziato: credo che una maggiore unità d’intenti si ripercuoterebbe positivamente anche nella compattezza in campo della squadra.

In questo momento quali sono i suoi giocatori preferiti?Un parere da tifosa, partirei da Felipe Anderson che pur nei suoi alti e bassi mi piace sostenere sempre perché penso sia un giocatore incredibile. Poi Keita, Immobile e anche il povero Wesley Hoedt, sin troppo criticato anche quando era appena arrivato a Roma. Spero poi che Djordjevic possa tornare prestissimo al gol, a volte mi fa tenerezza perché vedo il suo contributo in termini di impegno ma a volte penso che quel doppio palo colpito in finale di Coppa Italia contro la Juventus sia stato come una maledizione calata sulla sua carriera alla Lazio. Probabilmente non c’è solo la sfortuna a frenarlo, ma a livello umano mi piacerebbe molto che si sbloccasse per vederlo recuperare l’entusiasmo.

Il 4 novembre al Cimitero del Verano, davanti alla tomba di Giorgio Bompiani, ci sarà la prima commemorazione per i giocatori laziali caduti durante la Grande Guerra:Sicuramente ci sarò! Nell’ultimo periodo, anche per la questione legata allo Scudetto del 1915, il tifoso laziale ha avuto uno slancio maggiore nel recuperare e valorizzare gli aspetti della sua storia, ma devo dire che questa tendenza io l’ho sempre vista. Credo che per questa caratteristica il tifoso laziale sia unico al mondo, nessuna altra tifoseria va indietro di così tanti anni per onorare e recuperare pezzi fondamentali della propria identità. E’ sicuramente una qualità unica e straordinaria del tifoso della Lazio.

E da tifosa lei accoglierebbe bene l’eventuale assegnazione dello Scudetto 1915 da parte della FIGC?Direi proprio di sì anche perché sono stata una dei primissimi firmatari della petizione, credo quando ancora non era arrivata a quota 1000 firme. Penso che quello Scudetto spetti più alla Lazio che al Genoa: l’ex aequo può essere sicuramente una buona soluzione, ma non va dimenticato che i dati storici hanno evidenziato quanto quella decisione abbia penalizzato la Lazio. Per cui speriamo si possa ottenere giustizia.”

 

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