di Fabio BELLI

Dopo la pubblicazione del documento individuato dall’avvocato Pasquale Trane sulle colonne de Il Tempo, a Roma la polemica sull’AS Roma nata in B ha imperversato. Lo stesso quotidiano ha pubblicato una risposta che mette in dubbio in maniera però sin troppo goffa le origini della Lazio. Per fare chiarezza, abbiamo interpellato Roberto Petti, collaboratore di Laziowiki, grande tifoso biancazzurro e altrettanto grande conoscitore della storia del calcio romano. Parlando con lui, emergono autentiche perle e un amore per la verità storica dei fatti che aiuta senz’altro a sgombrare il campo a molte ipotesi…

Il fatto che Alba e Fortitudo senza la fusione avrebbero affrontato in verità la Seconda Divisione Nazionale era in realtà già abbastanza noto…

Assolutamente sì, erano retrocesse entrambe dalla Divisione Nazionale. Nel libro di Massimo Izzi, “Cronologia della Grande Roma”, si cita come il 6 giugno del 1927 fosse avvenuta quella che viene testualmente definita come una “drammatica riunione nella sede della SS Lazio”, con tanto di verbali citati. In questa riunione si presentarono Foschi per la Fortitudo e Scialoja per l’Alba decisi a fare la fusione, con Vaccaro che in rappresentanza della Lazio assentì alla fusione chiamando Lazio Fortitudo la sezione calcio, e semplicemente Lazio le altre sezioni della Polisportiva, accollandosi i debiti della Fortitudo che ammontavano, da quanto sapeva il Generale, a 100.000 lire dell’epoca. La Fortitudo e l’Alba erano sommerse dai debiti e la ristrutturazione della Serie A prevedeva una copertura economica da parte delle società che solo la Lazio poteva garantire. Foschi scoprì le carte ammettendo che i debiti della Fortitudo ammontavano non a 100.000, bensì a 300.000 lire, un’enormità pensando che Piola fu pagato non molto di più quasi dieci anni dopo. Vaccaro alla fine accettò, ma pose la questione del nome come condizione che rese impossibile l’accordo. Alla fine Foschi e Scialoja andarono a via degli Uffici del Vicario e misero in pratica la fusione col Roman. Fusione che in realtà non è mai avvenuta: l’AS Roma è una prosecuzione del Roman, questo è documentato visto che non ci fu comunicazione al CONI della fusione, non esiste Statuto dell’AS Roma e le prime maglie utilizzate furono proprio quelle del Roman.

Il presidente del Roman in futuro fu uno dei presidenti di maggior rilievo dell’AS Roma:Sì, lo fu negli anni trenta e poi sparì dalla scena del 1938, si dice a causa delle leggi razziali anche se giornali dell’epoca parlano anche di problemi finanziari con le banche. Tornerà riabilitato alla presidenza alla fine della Seconda Guerra Mondiale e lui stesso affermerà, verbalizzato nel 1948, che fino a quel momento la Roma era esistita senza statuto. Tempo fa Pallotta ha affermato che la società stava cercando le carte originali dai notai, ma ci sarebbe da rispondere: “Continuare pure a cercare, tanto dal notaio non ci siete mai andati.

La domanda è: perché arrivare ad una polemica su una questione storica conosciuta e consolidata come questa, visto che della retrocessione in Seconda Divisione di Fortitudo ed Alba tutti erano a conoscenza. Perché far finta di nulla?La storia spesso viene tramandata in maniera propagandistica ed agiografica. I romanisti amano ripetersi che la Roma nasce nel 1927 per volere degli sportivi romani. Un altro tema molto sfruttato in termini di retorica è che la Lazio ha volutamente trascurato il nome Roma, rinunciando a un patrimonio di identificazione con la città. Secondo me la logica è sempre la strada per spiegare la realtà: decine di club sono stati fondati dal 1900 al 1927, nessuno sentì il bisogno di chiamarsi Roma. Allora ci fu un discorso chiaro da parte del regime fascista di creare il discorso “una squadra, una città”, una necessità prettamente pratica. Nel 1900 l’idea di chiamarsi “Roma” per una società sportiva non passava per la testa a nessuno, così come l’Aquila della Lazio non viene certo scelta per questioni legate all’Impero Romano, un’iconografia che nel 1900 era del tutto inesistente. La storia della Roma Antica viene rivalutata per ragioni propagandistiche intorno al 1915 come retorica nazionalista per il discorso dell’interventismo. Nel 1900 se qualcuno avesse detto: “Chiamiamoci Roma per l’Aquila imperiale e tutto il resto” sarebbe stato visto come un alieno. L’Aquila della Lazio è ispirata probabilmente a quella degli Aerostieri, così come si evince confrontando il simbolo del 1911. Ridicola anche la questione sull’opportunità o meno di chiamarsi “Società Podistica”, quando tutti i club hanno denominazioni di ogni tipo.

E’ un discorso di verità storica..Io sono sempre per favorire la realtà dei fatti, il realismo storico aiuta a scoprire la verità anche se è un discorso poco seguito, perché la propaganda tira di più. Non è un discorso di rivendicare una superiorità morale, basta attenersi ai fatti. La Lazio rifiutò la fusione perché non le conveniva farla, anche se la costituzione ad Ente Morale la metteva al riparo comunque da colpi di mano, visto che sarebbe servito un intervento dall’alto, un controllo da parte delle autorità. Non molti sanno che anche l’Inter fu coinvolta in una fusione con l’US Milanese quando negli anni trenta venne creata l’Ambrosiana. Un club da niente allora, col presidente che comunicò al presidente dell’Inter la decisione dell’avvenuta fusione. I vertici dell’Inter chiesero: “Chi l’ha detto?” Fu risposto: “Il segretario del fascio.” “E chi è?” E il presidente della Milanese: “Sempre io.” Si poteva fare con un niente, bastava avere l’aggancio giusto. Vaccaro mantenendo il nome Lazio avrebbe fatto eccome la fusione, ma a quel punto non sarebbe più convenuta a Foschi.

Il Tempo ha rincarato la dose pubblicando un articolo piuttosto disarmante di parte romanista. Il diritto di replica è sacrosanto, ma affermare che la Lazio non abbia mai giocato a calcio prima del 1910 quando le testimonianze delle partite sono tali e tante…Dire questo è una sciocchezza assoluta: semplicemente la FIGC riconosce nel 1910 il calcio meridionale e la Lazio come tutti i club affilia la sua sezione, ci sono poi partite del 1907, del 1905, il famoso Lazio-Virtus del 1904… poi più in là non mi spingerei, è possibile che prima del 1903-1904 la Lazio non abbia giocato a calcio, ma di sicuro prima della Lazio nessuno ha mai giocato a calcio a Roma. Si cita una partita del 1895 che era però un’esibizione di ginnasti che mescolava regole del football col calcio fiorentino, con un gol assegnato ogni due falli laterali. Non era neanche calcio, tant’è vero che quella partita non darà poi seguito a nessuna emulazione.

C’è anche la questione delle date: la Roma nasce l’8 giugno o il 22 luglio?Nessuna delle due, visto che dopo l’8 giugno Alba e Fortitudo giocano partite ufficiali e la Roma a sua volta gioca una partita il 18 luglio del 1927. Viene naturale pensare che la Roma sia la prosecuzione del Roman per i motivi sopra citati (maglie, dirigenza, copertura finanziaria per i debiti della Fortitudo, colori giallo e rosso). I calciatori li mise invece l’Alba (vera rivale all’epoca della Lazio), con Farneti che vide sparita la sua squadra tornato dalle vacanze per questa fusione “oscura”: per ripicca, diventò laziale. Manca comunque senza dubbio una storiografia organica di questo periodo del calcio romano.

Foto © LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org
Foto © LazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio
www.laziowiki.org

Quanto è stata importante la figura del generale Vaccaro in questo scenario?Vaccaro era un personaggio di grande spessore e di grande intelligenza, non per niente è stato un presidente Federale due volte campione del Mondo. E’ stato il salvatore della Coppa Rimet, facendosela passare dalla finestra da Ottorino Barassi mentre i nazisti le stavano dando la caccia. Era veramente una persona in gamba: nel 1938 andò da Vittorio Pozzo perché dopo la prima partita dei Mondiali in Francia Monzeglio aveva giocato una pessima partita. Vaccaro ne chiese conto e Pozzo spiegò che Monzeglio, terzino destro della Nazionale, andava ad insegnare e a giocare a Football con Mussolini a Villa Torlonia. Sembra che Mussolini in realtà non si interessasse di queste cose, ma Monzeglio aveva fatto credere di essere a tutti gli effetti un protetto. Vaccaro si impose con la sua personalità imponendo che giocasse Foni al suo posto, pur sapendo che a Mussolini non piaceva affatto essere contraddetto”.

In pratica la Roma nasce senza avvertire il CONI come necessario, sorvolando su situazioni economiche particolari e facendosi ammettere alla Divisione Nazionale senza averne diritto: quanto forte era la voglia di avere un club di questo tipo nel quadro del calcio italiano?Il discorso di ristrutturazione dei quadri del calcio era quello di salvare i dualismi storici e creare poi una squadra per ogni città al centro-sud per migliorare la competitività. A Bari e Firenze spariscono le due squadre, a Roma non riesce perché Vaccaro si oppone a Foschi, che per far nascere la Roma ne fa di tutti i colori, compreso rimangiarsi la parola con la Lazio che rinuncia a fare mercato pensando di acquisire i forti giocatori dell’Alba, e resta poi spiazzata. Vaccaro, superiore a Foschi nelle gerarchie, se ne lamenterà. Nella polemica successiva sui giornali, sulle colonne de Il Tifone, si vede come Foschi soffriva enormemente di questo complesso di inferiorità verso Vaccaro.”

(fonte della foto: http://www.laziowiki.org/wiki/Vaccaro_Giorgio)

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